A che punto siamo?

Condividi

Edicola web

Si possono identificare varie fasi nella vita di un’impresa; comprendere in quale di esse si trovi la propria azienda permette di definire il corretto piano di sviluppo, senza anticipare o posticipare importanti decisioni.

Sebbene la storia di ogni azienda sia unica e non esistano ricette per la crescita e lo sviluppo, si possono individuare delle fasi tipiche che le imprese attraversano nel corso della loro vita. Ognuno di questi periodi è caratterizzato da particolari necessità e sfide che comportano adeguate azioni. Conoscere quello che può essere il ciclo di sviluppo di un’azienda e individuare in che fase si trovi la propria realtà permette di avere consapevolezza delle sfide da affrontare nel presente e nell’immediato futuro e aiuta a costruire una strategia di lungo periodo con la certezza di non anticipare o ritardare alcuna mossa. Pensiamo infatti a situazioni forse paradossali come un’azienda in una fase matura, magari con più stabilimenti produttivi che generano prodotti affermati sul mercato, i quali garantiscono un costante flusso di ricavi, ma con un titolare che la gestisce in forma padronale esattamente come avveniva durante il periodo di avvio, quando la produzione era più vicina all’artigianato che all’industria. È ragionevole ipotizzare che si tratti di una situazione viziata; probabilmente le cose funzionano, ma quasi certamente vi saranno delle inefficienze o delle situazioni critiche, che devono costantemente essere tamponate in rincorsa. A cosa imputare il problema? L’azienda ha superato la fase di startup, ma il titolare non ha provveduto a formare un management a cui delegare parte delle proprie attività, condizione fondamentale per un’attività in fase di crescita. Gli esempi di come a ogni step evolutivo debbano conseguire determinate azioni e di come, qualora ciò non accada, vengano a formarsi situazioni di inefficienza sono molteplici: un’impresa che decide di internazionalizzare senza prima aver efficientato i processi, un focus sull’efficienza dei processi senza aver posto il giusto focus sul prodotto affinché esso risulti competitivo e così via. Per scongiurare questi fenomeni che, qualora si vadano a sommare, rendono assai complicata la gestione dell’azienda, ripercorriamo le varie fasi di sviluppo dell’impresa, evidenziando quali sono i principali focus per ogni stadio.

Fase embrionale

In questa fase l’azienda non è ancora nata ma l’imprenditore sta concretizzando la propria idea di business. Affinché il lavoro sia proficuo è importante che il fondatore si confronti con quante più persone possibili per pianificare correttamente il lavoro, visto che, almeno per i primi periodi, i ricavi saranno nulli e le risorse limitate. Il primo punto da verificare è che vi sia corrispondenza tra quello che sarà lo scopo dell’azienda e la domanda da parte del mercato. Qualora questi due aspetti non dovessero coincidere o la domanda del mercato non fosse sufficiente, è meglio lasciar perdere e conservare le risorse per una futura attività, al contrario è utile continuare a pianificare immaginando l’intero processo di generazione del valore della futura società, ipotizzando la struttura, pianificando il reclutamento dello staff e raccogliendo i finanziamenti necessari. Eseguite queste riflessioni che si concretizzano in analisi di mercato e sviluppo del “business model” si può procedere con la costituzione e l’avvio dei lavori.

 

Articoli correlati

transizione

PNRR: al via Transizione 5.0

Finalmente ci siamo: si delinea con sempre maggiore precisione la strategia per la Transizione 5.0. Nel decreto legge “Pnrr”, approvato

Celada, quattro giornate di Open House

Celeda, gruppo internazionale che si occupa di vendite e assistenza per le macchine utensili, è fiero di annunciare quattro giornate