Lo sviluppo dei primi cavi in fibra ottica risale a metà degli anni ’70, e da allora vi è stata una continua innovazione nei processi produttivi, nei materiali e nei sistemi di rete che hanno migliorato design e capacità dei cavi per applicazioni outdoor.
La prima tipologia è stata quella dei Loose Tube, ma nel tempo, con caratteristiche meccaniche e funzionali diverse, sono state realizzate altre tipologie, denominate Ribbon (a nastro) e Micro Loose Tube.
La scelta del cavo adatto alla propria applicazione va oltre i soli aspetti meccanici e quantitativi come numero di fibre che possono essere contenute.
Infatti, per quanto gli utenti tendano a standardizzare un solo tipo di cavo principale per le proprie reti di telecomunicazione, si sta ampliando l’uso di più tipologie diverse di cavi in una stessa rete.
Loose Tube, Ribbon e Micro Loose Tube presentano proprietà differenti come attenuazione, scalabilità e velocità di implementazione, che contribuiscono a inserimenti ottimali nei vari segmenti di una rete.
I cavi Loose Tube
Il significato di “loose” (lasco) si contrappone a quello di “tight” (stretto), termini che hanno trovato una prima collocazione tecnica nell’ambito del collegamento tra due entità, se, appunto, lasco o stetto.
Più in generale il riferimento è all’adattamento di un oggetto a un altro che viene contenuto o in cui il primo si inserisce. Se tight significa fissato saldamente in posizione, loose è il contrario, cioè non fissato saldamente o comunque con un certo gioco tra le parti.
Il design Loose Tube, che isola le fibra ottiche dalle sollecitazioni esterne racchiudendo tutto all’interno di guaine o tubi protettivi abbastanza rigidi, è ampiamente utilizzato soprattutto in ambienti esterni difficili.
Questi cavi, in cui si potrebbe dire che le fibre “galleggiano” all’interno di un tubo sovradimensionato robusto e resistente all’abrasione, generalmente riempito di gel water-blocking per protezione da umidità, possono essere utilizzati in condotti di superficie o aerei o interrati direttamente nel terreno. Alcuni cavi possono avere un doppio rivestimento con interposta un’armatura metallica o anche kevlar.
I cavi Ribbon
I cavi Ribbon, che iniziano a diffondersi negli anni ’90, per il loro design consentono di avere un numero di fibre più elevato dei Loose, minore occupazione di spazio e minor peso, e sono considerati come scelta ottimale per applicazioni in cui è richiesto un numero di fibre superiore a 24, e in generale hanno una fiber density massima rispetto al diametro del cavo.
Rispetto ai tradizionali cavi ottici Loose, i Ribbon possono far risparmiare non solo fino al 45% dello spazio, ma anche ottimizzare le lavorazioni: considerando per esempio un Ribbon a 12 fibre, il tipo più utilizzato, è infatti possibile effettuare contemporaneamente la giunzione delle 12 fibre, riducendo i tempi e i costi di manodopera.
Micro Loose Tube
I Micro Loose Tube, cavi a trefoli sciolti miniaturizzati, sono stati sviluppati in Europa all’inizio degli anni 2000, come approccio innovativo all’installazione di reti ottiche in ambienti congestionati permettendo di avere un numero maggiore di fibre per area della sezione trasversale.
Sono però progettati per l’uso esclusivamente in microcondotti (microduct), quindi non ci sono opzioni di cavo armato, cioè con uno strato aggiuntivo protettivo contro tagli o altri tipi di danni, per esempio in treccia metallica, fili di acciaio o di alluminio, o nastro d’acciaio, che aumenta la durata e la sicurezza dell’anima del cavo.
Il sistema dei microcondotti permette di posizionare cavi in fibra di piccolo diametro e molto compatti, dando inoltre la possibilità, in casi di ampliamento di un’applicazione, di inserire nuovi cavi in microcondotti vuoti precedentemente installati e non ancora usati, da cui flessibilità oltre a risparmio sui costi