Brevetto Europeo Unitario: si parte a breve

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Con il nuovo Brevetto Europeo ad effetto Unitario, e con l’istituzione dell’apposito Tribunale, verrà rivoluzionata la materia della proprietà intellettuale.

Ci sono voluti quasi 50 anni per approdare al Brevetto Europeo Unitario, ma alla fine l’Europa ce l’ha fatta. Dal 1 giugno 2023 sarà operativo un nuovo sistema di protezione della privativa industriale, il Brevetto Europeo con effetto Unitario – per brevità Brevetto Unitario – rilasciato dall’EPO (l’European Patent Office, l’Ufficio europeo dei brevetti). Partirà anche l’operatività del Tribunale Unificato dei Brevetti (il TUB), dando il via ad una nuova era per la proprietà intellettuale, con una conseguente riduzione dei costi e un innalzamento del livello di certezza normativa. Si tratta di un momento fondamentale per le imprenditorie. In particolare, quelle del comparto meccanico potranno far affidamento sull’istituzione di una sezione specializzata per le questioni specifiche, presso la sede di Monaco, una delle tre Corti che compongono il nuovo Tribunale. Il nuovo Brevetto Europeo offre pertanto un’importante opportunità alle imprese, con un beneficio per tutte le aziende regionali ma, soprattutto, per le Pmi, che potranno utilizzare gli strumenti giusti per proteggere le loro invenzioni e capitalizzare la loro proprietà intellettuale.

Con il nuovo sistema brevettuale crescerà, indubbiamente, la cooperazione tra gli stati membri dell’Unione europea nel settore della privativa industriale, con una effettiva armonizzazione delle regole nel mercato interno, grazie all’uniformità dei diritti e alla certezza di un sistema giudicante omogeneo, che possa assicurare una sana concorrenza, senza distorsioni. Dunque, in questa delicata fase di armonizzazione normativa europea, analizziamo gli aspetti operativi e pratici della novità legislativa, evidenziando anche le principali perplessità che sono emerse, nel corso dei mesi.

La ratifica del brevetto, tra dubbi e ritardi

Nel 2015, l’Italia ha ufficialmente aderito al Brevetto Europeo con effetto unitario, depositando nel febbraio del 2017 la ratifica dell’Accordo sul TUB, presso il Consiglio dell’Unione europea. Tuttavia, per l’operatività del nuovo sistema brevettuale era necessaria l’adesione sostanziale di almeno 13 stati Ue, con la presenza obbligatoria anche di UK, Francia e Germania, i tre paesi con il maggior numero di depositi brevettuali. Con la Brexit la situazione è invece cambiata e, a metà 2020, Londra ha annunciato il proprio ritiro dal sistema europeo del Brevetto Unitario e dal TUB. Nel mentre, la Germania frenava sull’adesione, per questioni di nullità sollevate dalla Corte federale. Ci sono voluti quasi 24 mesi per superare l’impasse e il 17 febbraio 2023, finalmente, Berlino ha dato l’ok, depositando lo strumento di ratifica dell’Accordo internazionale. Si sono quindi completati gli adempimenti per l’entrata in vigore del TUB, con il conseguente avvio del sistema del Brevetto Unitario, che sarà operativo – secondo le norme – dal primo giorno del quarto mese dopo la ratifica tedesca, quindi il 1 giugno 2023.

Si tratta perciò un momento importante per l’Unione europea, sebbene ci siano alcune perplessità e ancora qualche reticenza da parte dei possibili aventi diritto. Infatti, non tutti i paesi europei rientrano nel gruppo.

Inizialmente l’Accordo è stato sottoscritto da 25 stati membri, ad eccezione di Spagna e Croazia, ma a marzo del 2023 soltanto 17 di questi avevano ratificato l’Accordo TUB. Le motivazioni per questa reticenza sono diverse: qualche ritardo è causato da aspetti burocratici e qualche perplessità (condivisa anche dalla comunità imprenditoriale) invece frena l’iter del brevetto unitario “all over”. Sono invece 39 gli stati membri dell’Organizzazione europea dei brevetti, quelli cioè che hanno sottoscritto l’Accordo per il (classico) Brevetto Europeo. Forse, con il tempo, questi stati cambieranno opinione. Al momento, tuttavia, l’iniziativa è accolta con interesse (e curiosità) dal mondo imprenditoriale perché è, effettivamente, un decisivo passo in avanti nell’ambito dell’armonizzazione normativa regionale: il Brevetto Unitario è stato infatti pensato proprio in un’ottica di semplificazione, grazie al pagamento unico a fronte di una contemporanea protezione nei paesi Ue aderenti.

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