D:PLOY: piattaforma automatizzata per le diverse applicazioni robotiche

Gaia Fiertler

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OnRobot presenta a Mecspe la nuova soluzione D:PLOY: una piattaforma automatizzata che setta le diverse applicazioni robotiche senza bisogno di programmazione e riprogrammazione

D:PLOY è la nuova piattaforma automatizzata di OnRobot, la società danese dal 2018 sul mercato della robotica collaborativa, specializzata in sistemi di presa, software e sensoristica. Un’azienda giovane e innovativa che porta in sé l’esperienza dell’ex Ceo di Universal Robots, Enrico Krog, oggi amministratore delegato di OnRobot, insieme alle competenze dell’azienda americana Perception Robotics e di quella ungherese OptoForce, che sono confluite sinergicamente nella nuova realtà. D:PLOY è la nuova soluzione per aziende di ogni dimensione, particolarmente adatta alle Pmi italiane, in grado di settare, monitorare e modificare automaticamente le diverse applicazioni robotiche, frutto di due anni intensi di ricerca e innovazione, con 70 ingegneri impegnati a tempo pieno.

Mister Krog, che mercato rappresenta l’Italia per OnRobot?

L’Italia è un mercato ad alto potenziale per la struttura industriale di Pmi, che avranno sempre più bisogno di un’automazione facile e accessibile per rimanere sul mercato, visto l’andamento demografico in Europa. La nostra tecnologia non solo sopperisce alla mancanza di personale qualificato e svolge le operazioni più scomode per gli operatori, ma grazie alla nuova piattaforma automatizzata si auto-installa e adatta ai diversi hardware e robot, senza bisogno di tecnici per la programmazione. È l’evoluzione di una sempre maggiore convergenza tra hardware e software, partendo da una solida conoscenza meccanica, soluzione particolarmente adatta alle Pmi. Queste sono anche meno attrattive delle grandi imprese per i profili professionali maggiormente richiesti e ne sentono di più la carenza.

Che quota rappresenta l’Italia in Europa?

Come potenziale è al terzo posto, preceduta dalla Germania e dalla Gran Bretagna. In Italia siamo già presenti nelle grandi imprese, come anche in Germania, ma vogliamo accedere in modo significativo nelle Pmi italiane. La Gran Bretagna invece, nel complesso, ha ancora un livello basso di automazione.

Qual è il vostro modello di business in Italia?

Abbiamo una rete di partner, circa una ventina, con cui collaboriamo e vorremmo potenziarne l’incisività sul mercato. Apprezziamo molto l’alto livello tecnico in Italia, ma serve un approccio più finanziario di cui beneficerebbero sia i system integrator, sia i clienti con una maggiore diffusione di D:PLOY.

Quali sono i mercati dove al momento crescete più velocemente?

Stiamo crescendo molto soprattutto negli Stati Uniti, in Francia e in Spagna e prevediamo un incremento complessivo di fatturato del 40-45% anno su anno nei prossimi anni. Il problema demografico è presente ovunque nel mondo occidentale e, non avendo abbastanza tecnici e ingegneri, noi rispondiamo a questa carenza. In Germania manca già oggi un milione di risorse di forza lavoro qualificata, che sono 30 milioni in Europa. Entro il 2030 si parla di una mancanza di 90 milioni di professionisti. È necessario attrezzarsi per tempo con nuove soluzioni, per produrre in modo nuovo, con le aziende che devono guardare al proprio business a 3-5 anni, non più a breve termine.

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