Il Metaverso esiste?

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Tanti mondi virtuali, ma il vero Metaverso ancora non esiste, perché non è ancora possibile l’interconnessione tra questi. Oggi sono 141 quelli esistenti, popolati dagli avatar di centinaia di milioni di persone, con regole, funzionalità e modelli di business differenti, all’interno dei quali le imprese stanno compiendo i primi investimenti e dimostrando forte interesse. A rivelarlo l’analisi del nuovo Osservatorio Realtà Aumentata e Metaverso della School of Management del Politecnico di Milano.

Tasselli mancanti

Dopo aver provato a definire il concetto di Metaverso, ovvero un ecosistema immersivo, persistente, interattivo e interoperabile, composto da mondi virtuali interconnessi tra loro in cui le persone possono socializzare, lavorare, effettuare transazioni, giocare e creare, accedendo tramite strumenti di realtà estesa, il suo futuro è ancora tutto da scrivere. Per costituire il Metaverso, questi mondi devono essere: persistenti, accessibili da tutti, immersivi, modulabili, interoperabili, transazionali, consentire il possesso di asset e la rappresentazione tramite avatar.

Dei mondi virtuali esistenti solo il 44% (62 piattaforme) è già Metaverse ready, ossia liberamente accessibile da chiunque, persistente (continua cioè a esistere in maniera indipendente dalla presenza o meno di un soggetto), economicamente attivo, dotato di grafica 3D, con componenti di interoperabilità che permetterebbero di utilizzare gli asset digitali in maniera cross platform.

A oggi, si contano già 308 progetti internazionali, realizzati da 220 aziende a livello globale che riguardano, per la maggior parte, i settori del retail (30%), dell’entertainment (30%) e dell’IT (17%), ma si trova anche un 9% di progetti finance and insurtech e il 5% food&beverage. La maggior parte di questi propone servizi per intrattenere la community dei brand e attirare nuovi target, aumentare la visibilità o fornire ai consumatori touchpoint per l’acquisto di prodotti.

Il Metaverso potrà trovare sviluppi in molti ambiti applicativi trasversali e differenti in una pluralità di settori, non solo social e gaming, ma necessita di una strategia di business ponderata basata sugli obiettivi specifici da raggiungere.

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