Le sollecitazioni cui è sottoposto un manufatto ne determinano la deformazione, in funzione del tipo di materiale.
Come si comporterà il manufatto in esercizio? Quale può essere il miglior processo produttivo? La risposta a queste domande lega strettamente la progettazione e la produzione, attraverso la conoscenza delle proprietà del materiale. Oltre alla prova di trazione, un altro metodo per determinare le proprietà di un materiale è la prova di torsione, motivo per cui può essere utile un richiamo tecnologico sulla torsione e sulla resistenza alla torsione.
Dalla torsione…
Torsione è un termine entrato di forza nel linguaggio comune, anche se non necessariamente riferendosi in maniera appropriata al concetto base, che è quello introdotto (o sposato) dalla tecnologia meccanica e dalla scienza delle costruzioni. La definizione più comune parla di torsione quando si una “rotazione di un corpo, o parte di esso, attorno all’asse longitudinale” (Enciclopedia Treccani). La validità di questa definizione è facilmente riscontrabile nella vita di tutti i giorni: le torsioni durante l’attività fisica, lo “strizzare” dei panni, l’avvitare una vite… ma anche il modo in cui vengono accoppiati i fili nell’industria tessile. E questo solo per citare gli esempi più comuni. Passando ad un’indicazione un po’ più tecnica, un solido è sottoposto a torsione quando “le sezioni trasversali tendono a ruotare reciprocamente, sotto l’azione di due coppie di forze, uguali e contrarie, che lavorano in piani normali all’asse longitudinale del pezzo”. Di fatto la formulazione più tecnica non si discosta, nella sostanza, da quella più generalista. Alla torsione è strettamente legato il Momento torcente Mt, che agisce nel piano perpendicolare all’asse del pezzo, e lo stato di sollecitazione è espresso da tensione tangenziale τ.