Consigli pratici per l’analisi SWOT

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Molti conoscono le potenzialità dell’analisi SWOT per esaminare lo stato attuale di un’azienda. Tuttavia, non sempre essa viene impiegata in modo efficiente. Vediamo come, tramite l’impiego del modello della catena del valore e dell’analisi PEST, si può ottimizzare il risultato.

L’analisi SWOT è un semplice ed efficace strumento di pianificazione strategica; essa è utile per analizzare un settore industriale, un’azienda o un progetto o prodotto specifico.

Il meccanismo è piuttosto semplice e il primo step prevede, una volta fissato l’oggetto dell’analisi, di compilare una matrice suddivisa in 4 quadranti: nei primi due vanno elencati i punti di forza (strenghts) o di debolezza (weaknesses) dell’azienda in relazione all’oggetto dell’analisi; negli altri due si elencano le opportunità (opportunities) e minacce (threats), che possono concorrere o ostacolare l’azienda o il progetto oggetto dell’analisi.

Si nota subito come i primi due punti, strenght e weaknesses, costituiscono aspetti interni all’azienda mentre i secondi, opportunities e threats, sono da ricercarsi nell’ambiente esterno in cui l’impresa opera.

Una volta completata la matrice e fotografata la situazione, lo step finale è la pianificazione di attività volte a rafforzare i punti di forza e a compensare i punti di debolezza e la preparazione di “contingency plan” volti a cogliere le opportunità e limitare l’impatto delle minacce qualora si verifichino.

Conoscere la propria azienda attraverso l’analisi SWOT: benefici e rischi

Se utilizzare l’analisi SWOT in relazione a un singolo progetto è piuttosto semplice, in quanto il campo d’analisi è limitato all’ambito di quest’ultimo, quando si tratta di analizzare un’azienda le cose non sono poi così facili.

Da un lato i benefici ottenibili sono importanti: è possibile avere una fotografia dello stato attuale dell’impresa con le aree di miglioramento e i punti di forza che le conferiscono un vantaggio competitivo, il tutto integrato nell’ambiente in cui essa opera mettendo in luce quali sono gli aspetti e gli eventi da cui può trarre vantaggio e quali sono invece i rischi da monitorare che potrebbero inficiarne lo sviluppo. Dall’altro un’azienda è un ecosistema complesso e, in questo caso, applicare la tecnica SWOT nasconde alcune insidie, primo fra tutti il rischio di elencare solo i primi aspetti che vengono in mente, ottenendo risultati fuorvianti. Come procedere dunque?

Gli accorgimenti da adottare sono due. Il primo è non compilare la matrice SWOT in autonomia, bensì durante una sessione di brainstorming, con l’aiuto di alcuni colleghi: è assodato che una pluralità di punti di vista e il conseguente dibattito produca risultati migliori rispetto a quelli ottenibili lavorando da soli. Il secondo accorgimento è procedere con ordine, analizzando razionalmente sia l’ambiente esterno sia l’ambiente interno: in questo vengono in soccorso due modelli che aiutano a individuare i punti da indagare.

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