La finitura? Estetica e funzionale

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Rende “compiuto” lo stampo: la finitura ha un ruolo fondamentale. Ma è un ruolo estetico o funzionale? Non è detto esista una linea di demarcazione netta.

La lavorazione di finitura completa e rende fruibile praticamente ogni manufatto, in tutti i settori merceologici. Nell’accezione comune, il termine finitura è inteso in senso positivo, cioè associato a un intervento migliorativo della qualità superficiale, ma questo non sempre è vero. O, meglio, non è proprio così perché si tratta comunque di un intervento migliorativo, ma non nell’accezione classica del termine: la preparazione di una superficie che deve subire, per esempio, successivi rivestimenti, può richiedere che sia opportunamente scabra, e quindi contro la tradizionale interpretazione della finitura. Dunque? la finitura deve essere intesa come “l’artefice del raggiungimento della qualità superficiale desiderata”, sia che si tratti di un intervento “migliorativo” che “peggiorativo” dello stato della superficie.

In letteratura alla finitura vengono assegnati essenzialmente due obiettivi, uno funzionale, quando si prefigge il raggiungimento di determinate performance o proprietà, e uno estetico, quando risponde a esigenze esteriori, in termini di bellezza, armoniosità… Naturalmente un obiettivo non esclude l’altro, anzi. Infatti, nel caso dello stampo, estetica e funzionalità convivono secondo un legame particolarmente stretto.

I fattori di influenza

Quando si parla di finitura dello stampo, si tende a concentrarsi sull’impronta, per quanto la qualità dello stampato dipenda anche da tutto ciò che costituisce lo stampo, come i normalizzati o le piastre di chiusura, solo per fare un esempio. In primis, va sottolineato come, sempre e comunque, la qualità dei materiali si riflette sulla qualità del prodotto finito: il primo fattore di influenza è dunque il materiale. Poi c’è cosa si dovrà stampare, e con quali proprietà e tipo di finitura, il che porta a definire le caratteristiche dello stampo e, di conseguenza, come dovrà essere lavorato e finito. Per dirla in maniera un po’ più tecnica, dal progetto del pezzo finito si passa all’ingegnerizzazione del fuso (o comunque del materiale), per passare a un’analisi dei flussi, arrivando a definire la progettazione dello stampo in tutte le sue parti, possibilmente con la preparazione del modello virtuale. Approvvigionamento materiali, lavorazioni virtuali, lavorazioni reali e… stampo finito. Eventualmente la campionatura per la verifica finale. Considerando solo la parte finale del processo, allo stampo finito con la finitura, che può o meno prevedere un trattamento superficiale, dipende da cosa si sta lavorando.

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