Le donne portabandiera dell’AM e delle STEM

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Il Women’s History Month è giunto al termine: cinque le figure femminili visionarie che si distinguono come esempio da seguire per altre donne che si approcciano e operano nei mondi della stampa 3D e delle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Grazie al loro spirito imprenditoriale e alla consolidata leadership in un settore prettamente maschile, sono loro le protagoniste di un settore in continua crescita capaci di grandi cose: andiamo a conoscerle meglio.

Le ambasciatrici della stampa 3D nel mondo

Kate Black, professoressa di produzione presso la School of Engineering dell’Università di Liverpool e appassionata ricercatrice di materiali funzionali per la stampa a getto d’inchiostro, nonché co-fondatrice e chief technology officer (cto) di Meta Additive, ritiene che l’AM abbia bisogno di menti nuove e diverse, nel suo senso più ampio, per raggiungere il suo pieno potenziale.

L’obiettivo di Callie Higgins, l’ambasciatrice di Women in 3D Printing (Wi3DP), è quello di riuscire a trasmettere l’unicità e le straordinarie opportunità di questo settore.

Con 35 anni di esperienza nei mercati dell’industria pesante, Stacey Del Vecchio è una promotrice incallita non solo dell’AM, ma delle politiche a favore di diversità, equità e inclusione nei campi STEM, guidando diverse iniziative per sfidare lo status quo.

Ingegnere civile e imprenditrice e fondatrice di 3Dinova (Dubai), Ruba Al Nashash è una cultrice dell’istruzione della stampa 3D, proponendo seminari e formazione a chiunque voglia imparare.

Stefanie Brickwede, amministratore delegato di Mobility Goes Additive (MGA) e capo dell’AM presso la compagnia ferroviaria nazionale tedesca Deutsche Bahn, è promotrice di team eterogenei e quindi di maggior successo.

Come molte prima di loro e molte altre che ancora verranno, queste professioniste sono portabandiera delle donne nello STEM e in molti altri campi in cui il ruolo femminile è sottorappresentato. A guidarle il loro amore per la stampa 3D, la formazione, la condivisione e la ricerca sempre più inclusiva e senza barriere di genere o etnia.

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