Nanoparticelle generate dall’intelligenza artificiale

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L’intelligenza artificiale non ha confini e oggi una recente ricerca dell’Università di Cardiff, in collaborazione con AstraZeneca, dimostra le sue potenzialità per sviluppare particelle microscopiche in grado di trasportare efficacemente i farmaci per andare a colpire e trattare con precisione le cellule malate. Un risultante importante, soprattutto per le potenziali applicazioni future nel trattamento delle malattie genetiche, infettive e tumorali, che ha dato prova di come l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale possano essere parte integrante del processo di progettazione per la costruzione di nanoterapeutici più efficaci.

Un nuovo paradigma per la ricerca medica

Il nuovo studio collaborativo ha utilizzato l’intelligenza artificiale per progettare una nanoparticella su misura per veicolare una molecola terapeutica, chiamata mRNA, alle cellule tumorali, dimostrandosi una navetta di trasporto più efficace rispetto ad altri prototipi per raggiungere il sito specifico su cui intervenire. Sebbene la nanoparticella generata da questo studio rientri in un campo ristretto della ricerca biomedica, questa tecnica basata sull’apprendimento computazionale e sulla successiva progettazione di una nuova navetta per nanoparticelle si è dimostrata efficace, aprendo la strada a ulteriori applicazioni per analizzare e progettare migliaia di tipologie diverse di nanoparticelle per diffondere centinaia di tipi diversi di molecole terapeutiche per curare un’ampia gamma di malattie. Inoltre, grazie all’intelligenza artificiale è possibile accelerare lo sviluppo di nanoparticelle che fino a oggi richiedeva anni di test per poter individuare quelle ottimali.

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