Stampa 3D: previsioni più che rosee per il comparto

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Il 2021-2030 segna un periodo di forte crescita per il comparto della stampa 3D: complice prima la pandemia per la fornitura di parti di ricambio e l’attenuazione delle interruzioni della catena di approvvigionamento, poi la lenta ripresa post Covid-19, unita allo shock economico della guerra russo-ucraina, che hanno rappresentato una nuova sfida per il settore della stampa 3D. A questo si aggiungono le forze macroeconomiche e ambientali che modellano il panorama manifatturiero e che avranno un impatto altrettanto significativo sulla crescita del settore quanto i progressi tecnologici. Tutti fattori che hanno contribuito a evidenziare alcune criticità legate a una sempre maggiore complessità della supply chain della stampa 3D – passando dalla prototipazione alla produzione su larga scala a una crescente e serrata concorrenza – a seguito dell’introduzione di nuove macchine destinate alla lavorazione di nuovi materiali a opera di nuovi produttori e all’instabilità dei mercati, con la conseguente necessità di avere un “piano B” per garantire la continuità operativa.

Corsa a doppia cifra

Il settore della stampa 3D avrà dunque un ruolo centrale nel nuovo ecosistema e rappresenterà un’industria da 70.8 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) superiore al 18% tra il 2021 e il 2030, dove i servizi saranno il segmento di mercato in più rapida crescita e per il quale i processi standardizzati saranno di fondamentale importanza al fine di facilitare l’adozione della tecnologia nella produzione digitale di massa. Sono questi i dati che emergono dal report di Global Data che identifica le tendenze principali che influiscono sulla crescita dei prossimi 12-24 mesi, suddivise per trend tecnologici, macroeconomici e normativi e che include un’analisi completa del settore, analizzando anche i dati relativi ai segnali, tra cui le operazioni di fusione e acquisizione, investimenti diretti esteri, finanziamenti di venture capital, brevetti, depositi aziendali, posti di lavoro e i post sui social media.

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