Dalla plastica l’aroma vaniglia per produrre gelato

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L’opera è intitolata Guilty Flavours e nasce dall’idea della designer Eleonora Ortolani. L’obiettivo, sfruttare una piccola quantità di materiale plastico che, scomposto e trasformato in laboratorio, fornisce la molecola aromatica della vaniglia, che può essere utilizzata per realizzare uno dei più iconici cibi del mondo: il gelato.

Per mettere in pratica il progetto, la designer si è confrontata con il team del corso di scienze alimentari della London Metropolitan University, attraverso il responsabile Hamid Ghoddusi e la ricercatrice Joanna Sadler, che hanno utilizzato in laboratorio batteri geneticamente modificati per sintetizzare la vanillina dalla plastica.

La vanillina sintetica, già oggi comunemente utilizzata come alternativa più economica a quella naturale, viene solitamente prodotta a base di combustibili fossili, mentre in questo caso gli scienziati hanno ingegnerizzato un enzima inserito nei batteri che consente loro di spezzare i legami tra molecole della plastica all’interno del loro processo metabolico. Successivamente, un altro enzima ha il compito di sintetizzare le molecole formando la vanillina, che in questo modo diventa di fatto un nuovo elemento, non più collegabile con la plastica utilizzata in partenza.

Al via l’iter di validazione

La nuova vanillina sintetica, del tutto uguale a quella normalmente prodotta, è oggi al vaglio degli enti per la sicurezza alimentare che ne dovranno autorizzare l’impiego per poter essere considerata un cibo.

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