Ma guarda un po’, c’è meno debito del previsto…

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Una volta tanto arrivano buone notizie su deficit e debito in area Euro: il consolidato Eurostat rivede al ribasso le stime della scorsa primavera. Cali non drastici, ma significativi, anche se la situazione italiana necessita di monitoraggio costante.

Si parla tanto di debito pubblico, deficit e via discorrendo. Alle volte, però, arrivano le smentite che non ti aspetti. Così è stato nei giorni scorsi per l’area Euro, dopo che i dati consolidati Eurostat per il 2022 hanno corretto, in senso migliorativo, i numeri prodotti dalla Commissione europea nelle previsioni economiche di primavera.

Le modifiche riguardano soprattutto il rapporto rapporto deficit/Pil: sé a maggio si parlava di 3,7%, ora la stima è scesa al 3,6%.

Buone notizie anche per la relazione fra debito e prodotto interno lordo, calata da oltre il 93% al 91%. Nel complesso la situazione resta nei limiti per l’Eurozona. Nel 2023 il debito complessivo dei 20 paesi Ue con la moneta unica resta sotto la soglia del 90,8% prevista dalla Commissione (90,7 nel primo trimestre, 90,3 nel secondo trimestre).

Il caso italiano

L’Italia non è esente da questa “limatura”: a fronte di un deficit/Pil all’8,6 e un debito/Pil al 144,4, si parla oggi di deficit all’8 e debito al 141 e rotti. Va detto, però, che l’Italia resta ancora fanalino di coda quanto a rapporto deficit/Pil, che nonostante tutto rimane il più elevato. Del resto il debito italiano nel 2023 non è per nulla diminuito, anzi. Siamo quasi al 141% per il primo trimestre, e ben oltre il 142 (142,4% per l’esattezza) nel secondo trimestre. Progressivamente, dunque, ci si è scostati dall’indice di riferimento europeo, rimasto indietro di 2 punti percentuali (è infatti al 140,4%).

E’ dunque necessario un costante monitoraggio della situazione di casa nostra, perché le difficoltà e gli arrangiamenti potrebbero non essere definitivamente alle nostre spalle.

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