Prospettive e le sfide nell’industria europea degli utensili da taglio

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Quali sfide sta affrontando l’industria europea degli utensili da taglio? Ne abbiamo parlato con Federico Costa, il nuovo Presidente dell’ECTA

Chi è il Federico Costa, nuovo Presidente dell’Associazione Europea degli Utensili da Taglio (ECTA)?

Federico Costa, Presidente ECTA in visita a MECSPE Bologna 2023

Attualmente ricopro la posizione di Direttore Generale presso Febametal Spa, un’azienda fondata nel 1995. Il mio percorso in azienda inizia nel 2005 nel campo della produzione, dove nel corso degli anni ho progressivamente assunto ruoli di responsabilità, inizialmente come responsabile di produzione per poi passare al settore delle vendite. Questa nomina come nuovo Presidente dell’ECTA (European Cutting Tool Association) è avvenuta in seguito alla scadenza del mandato del precedente Presidente Markus Horn. L’associazione ha preso la decisione di nominare un presidente italiano proveniente da un’azienda produttrice sul suolo italiano. Il mio nome è stato proposto e ho accettato la candidatura. Sono stato eletto a dicembre 2023 e manterrò l’incarico fino alla fine del 2027.

Quale obiettivo principale intende perseguire durante il suo mandato?

L’obiettivo è quello di seguire il filone dei mandati precedenti e, in qualità di rappresentate, dare importanza e rilievo al nostro paese portando la voce dell’Italia in sede europea. Nel futuro del settore degli utensili si intravedono alcune problematiche, soprattutto alla luce dei cambiamenti imminenti nel mondo dell’automobile. Si prevede che i nuovi assetti porteranno a una riduzione del consumo di utensili, ma allo stesso tempo apriranno nuovi scenari in settori quali l’energia, l’eolico e il settore medico. Il comparto automobilistico costituirà sicuramente un significativo punto di domanda per il settore degli utensili da taglio nei prossimi anni.

Riguardo ai dati di mercato, in Italia il settore degli utensili ha un valore di circa un miliardo di euro, mentre in Germania questo valore è quasi triplicato. Nel resto dell’Europa, si registra una lieve diminuzione. L’Italia dovrebbe piazzarsi come il secondo maggior produttore a livello europeo insieme alla Francia e subito dopo la Germania. Seguono, in ordine, l’Inghilterra, la Spagna e il Portogallo. L’Italia vanta non solo importanti produttori, oltre alle aziende medio-grandi l’Italia vanta un numero considerevole di piccole imprese attive nella produzione di utensili, focalizzate sulla costruzione di utensili destinati al mercato locale. Pur non essendo singolarmente noti nel mercato, l’insieme di queste 100/150 piccole aziende italiane costituisce una realtà robusta e anche questo comparto viene rappresentato da ECTA e da UCIMU, che è l’associazione nazionale di riferimento.

L’ECTA come supporta e quali servizi offre ai suoi associati?

L’ECTA rappresenta un’associazione di tipo “ombrello”, coinvolgendo tutte le associazioni nazionali europee di rilievo, tra cui spiccano l’UCIMU e la WDMA tedesca. L’ECTA assume il ruolo di coordinare le esigenze e le iniziative delle singole associazioni europee, riunendole a livello europeo e mondiale. Un momento chiave è rappresentato dall’ECTA Conference, un incontro annuale in cui vengono discussi e consolidati i temi di interesse comune. In aggiunta, periodicamente si tiene la World Cutting Tools Conference, che quest’anno si terrà a OSAKA alla fine di maggio. Questo evento è organizzato in collaborazione con l’associazione giapponese degli utensili, coinvolgendo rappresentanti dell’industria utensiliera a livello globale. La partecipazione dell’ECTA, inclusa la mia figura, sarà finalizzata all’esplorazione di tematiche attuali come il fabbisogno energetico, la gestione delle materie prime, l’attenzione alla sostenibilità nel settore degli utensili e le prospettive dell’industria. È degno di nota che nel 2025 l’Italia sarà nuovamente sede della conferenza europea, e al momento stiamo valutando la scelta della location per questo importante evento.

Quali sfide sta affrontando l’industria europea degli utensili da taglio? Che cosa sta affrontando il settore dal punto di vista organizzativo e commerciale?

Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento dei costi produttivi che ha coinvolto l’intera industria, con incrementi nei costi energetici e delle materie prime. Purtroppo, la nostra materia prima include anche il cobalto e il tungsteno, essenziali per la produzione delle batterie al litio. La crescente richiesta di batterie al litio, non solo per dispositivi come telefoni e elettrodomestici, ma anche per auto e attrezzature di grandi dimensioni, ha contribuito a un aumento di queste materie prime. Attualmente, i prezzi stanno mostrando una stabilizzazione, ma è importante sottolineare che queste materie richiedono una costante vigilanza. Oltre a queste crescenti necessità legate ai costi (materie prime, energia e personale), un’altra criticità emersa riguarda la suddivisione delle aziende in due macrocategorie principali:

  • Utensili a catalogo: Grandi aziende strutturate stanno concentrando notevoli investimenti sull’aspetto logistico per garantire la consegna rapida dei prodotti al cliente.
  • Utensili speciali: utensili customizzati che vengono realizzati in collaborazione con il cliente per risolvere specifiche esigenze.

Nel settore degli utensili, c’è la necessità sia di utensili pronti a catalogo sia di utensili speciali realizzati su misura per il cliente, possibilmente in tempi brevi. Febametal si distingue per la capacità di produrre utensili speciali in tempi rapidi e, allo stesso tempo, offre anche un catalogo standard di rilievo. L’elemento oggi imprescindibile è la qualità, sia che si parli di utensili pronti a catalogo sia di quelli speciali, la qualità è un elemento indispensabile per rimanere competitivi sul mercato.

Che dire della tanto citata carenza di lavoratori qualificati?

Questo rappresenta un nodo critico a causa di una carenza di personale specializzato e di una crescente mobilità nel mercato del lavoro. In Italia, dove storicamente si è abituati a una certa staticità del mercato del lavoro, in contrasto con il mondo anglosassone o tedesco, dove la mobilità è più accettata, negli ultimi anni stiamo assistendo a cambiamenti significativi. La dinamica è ulteriormente complicata dall’incertezza nel mondo giovanile del lavoro, orientato verso settori diversi dall’industria metalmeccanica. Questi fattori contribuiscono a una marcata carenza di personale, particolarmente evidente negli ultimi due anni. Nel settore degli utensili, questa carenza è stata fortemente avvertita, poiché la costruzione di utensili richiede competenze specializzate come, ad esempio, l’utilizzo di affilatrici a controllo numerico e la programmazione a bordo macchina, un ambito più di nicchia rispetto alle competenze più diffuse di tornitori o fresatori.

Aziende come la nostra si trovano a dover cercare personale esterno al settore degli utensili e successivamente formarlo per la costruzione di utensili. La questione della manodopera rappresenta quindi un punto critico, e al momento non intravediamo miglioramenti nel breve termine. È un tema che sicuramente sarà affrontato dall’ECTA nei prossimi anni, con l’obiettivo di sviluppare politiche di incentivazione e avvicinare la forza lavoro al nostro settore, che offre molte opportunità.

Cosa pensa della situazione attuale delle catene di approvvigionamento e della sicurezza della fornitura di materie prime?

Nel nostro settore, abbiamo riscontrato alcune criticità legate alle materie prime menzionate in precedenza. È rilevante sottolineare che le principali problematiche riguardano materiali come il cobalto e il tungsteno, con conseguenti fluttuazioni dei prezzi. Inoltre, si sono verificate carenze anche per quanto riguarda l’acciaio impiegato nei corpi frese e nei corpi punte. Al momento, posso confermare che non ci sono ostacoli significativi nell’approvvigionamento delle materie prime.

Che ruolo avrà l’intelligenza artificiale in futuro? In che modo può essere utile al mondo dell’utensileria?

Attualmente, non si intravedono sviluppi significativi, ad eccezione di quelli comuni a tutte le aziende, come ad esempio la razionalizzazione dei processi operativi interni attraverso l’informatica, un aspetto che coinvolge diverse industrie, non solo i produttori di utensili. Per quanto riguarda il settore degli utensili, non si prospetta una rapida introduzione dell’intelligenza artificiale, se non alcuni primi sviluppi nella programmazione. L’IA potrebbe apportare miglioramenti nella programmazione a bordo macchina, influenzando, di conseguenza, la gestione di database relativi a utensili e solidi 3D, legati all’aspetto informatico della lavorazione. L’IA potrebbe risultare utile nel semplificare il processo di programmazione, contribuendo così a mitigare la carenza di personale qualificato attraverso una semplificazione delle competenze richieste.

Quali sono e dove si terranno i prossimi appuntamenti sugli utensili da taglio organizzati dall’ECTA?

Come accennato precedentemente, l’evento di rilievo sarà la World Cutting Tools Conference, che si terrà a Osaka dal 21 al 24 maggio. Sarò presente in rappresentanza dell’ECTA, e questa edizione segna la prima dopo l’era del Covid. Nel 2025, l’Italia ospiterà l’ECTA Conference, organizzata da UCIMU, e siamo attualmente in fase di selezione della sede. L’ECTA partecipa anche attivamente a fiere quali BIMU, MECSPE e altre manifestazioni nazionali in Europa.

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