Macchine per il packaging: l’export porta il settore sopra quota 9 miliardi

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Secondo i dati preconsuntivi di MECS-Centro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), il fatturato complessivo del comparto packaging ha superato per la prima volta quota 9 miliardi nel 2023, crescendo del 6% rispetto al 2022.
Se i consuntivi confermeranno questa cifra, si tratterà del terzo record consecutivo dopo quelli del 2021 e del 2022.

Nel dettaglio, il mercato dei costruttori italiani di macchine per il packaging è trascinato in questa cavalcata dall’export, che vale l’81,3% del fatturato e che ha chiuso l’anno con 7.36 miliardi di giro d’affari. La crescita sui mercati esteri è pari al +12% rispetto al 2022. Trend positivi si sono registrati un po’ dappertutto: considerando gli ultimi dati disponibili (ovvero quelli del periodo gennaio-agosto), il Nord America è cresciuto del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, l’Unione europea
del 17%, l’Asia del 22% e il Sudamerica del 31%. In calo il mercato domestico, che si ferma a 1.68 miliardi, -14% rispetto al 2022. Il comparto guarda con fiducia anche al 2024, con 8,2 mesi di produzione garantita (altro record).

Un supporto necessario

«Nel 2023 ci siamo lasciati definitivamente alle spalle i problemi dei ritardi nella componentistica e i fatturati delle nostre aziende hanno quindi potuto dedicarsi esclusivamente a prendere gli ordini e a consegnarli, conquistando questo nuovo risultato record – ha dichiarato il presidente di Ucima, Riccardo Cavanna. Tuttavia, gli ordini, specialmente in questi ultimi mesi, hanno registrato un calo rispetto al 2022, che prefigura probabilmente un assestamento nel corso del 2024. Sul fronte domestico pesa quel -14%: il mercato italiano ha sofferto la crisi inflattiva e la mancanza di certezza sul tema Industry 4.0. Il settore di sbocco e il nostro comparto hanno bisogno di certezze, e di un nuovo piano che sostenga sia la domanda che l’offerta. In questo senso, i 6.3 miliardi del RePowerEU destinati al piano di Industry 5.0 sono un’ottima notizia, ma vogliamo capire bene come verranno stanziati i fondi e con che regole. Ad oggi, sugli incentivi di beni strumentali che facilitino la transizione ecologica non c’è nulla e dal governo attendiamo risposte in questo senso».

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