Minirobot capaci di rimuovere le microplastiche dall’acqua

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Uno dei compiti più urgenti per fronteggiare l’inquinamento degli oceani è trovare metodi efficaci per rimuovere le microplastiche dall’acqua. Il problema è che tecnologie appropriate, ancora non se ne vedono all’orizzonte. Spesso i tentativi di eliminazione della plastica marina fanno più danni che altro. Ma i ricercatori dell’Università di Tecnologia di Brno e dell’Università di Mendel, nella Repubblica Ceca, hanno avuto un’idea: sviluppare microrobot bioibridi in grado di rimuovere le microplastiche dall’acqua senza causare ulteriore inquinamento. Questi robot integrano materiali biologici – le alghe – con altri ecocompatibili che rispondono ai campi magnetici esterni. Invece dell’utilizzo di metalli per la propulsione dei minirobot, i ricercatori hanno esplorato l’utilizzo di cellule di alghe. La soluzione trovata combina alghe e nanoparticelle magnetiche non inquinanti. Queste ultime reagiscono a un campo magnetico esterno, che orienta i movimenti del robottino bioibrido mangia-plastica. La carica opposta che differenzia la superficie dei robot da quella delle microplastiche facilita l’attrazione elettrostatica. Così avviene la cattura e la rimozione mirata di micro e nanoplastiche da parte di questi piccoli spazzini del mare.

Quando il green è anche conveniente

I test effettuati dai ricercatori hanno dato risultati notevoli. Dimostrano che questi minirobot si possono controllare a distanza con precisione, rimuovendo le particelle di plastica più piccole nei contenitori d’acqua in cui vengono introdotti. Il tasso di rimozione raggiunge il 90% per le nanoplastiche e il 70% per le microplastiche. Manca ancora un test in mare aperto, che sarà il prossimo passo dell’esperimento. La ricerca è destinata a proseguire, perché i robot sono realizzati utilizzando materiali accessibili e processi di fabbricazione scalabili, quindi rappresentano una tecnologia economicamente vantaggiosa.

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