La tecnologia Oxy Fuel nella produzione del vetro

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La transizione energetica nel comparto vetrario segna oggi un altro punto. Nella frazione di Villotta di Chions, in provincia di Pordenone, funziona a pieno regime un progetto di utilizzo dell’ossigeno nei forni fusori, la cosiddetta tecnologia Oxy Fuel. L’obiettivo è dimostrare che la filiera può diventare meno energivora nel prossimo futuro, puntando sull’innovazione.

L’impianto della O-I (azienda parte di Assovetro) nella piccola frazione consente infatti una riduzione del consumo di energia superiore al 38% e delle emissioni di circa l’80%. Un traguardo notevole per l’industria vetraria, la quale consuma ogni anno 1.1 miliardi di metri cubi di gas, circa il 2% dei consumi nazionali.

Un lavoro che parte da lontano

Lo stabilimento ha avviato la sua trasformazione per la produzione di packaging ad alta efficienza nel 2012, aggiornando i suoi due forni per l’utilizzo di tecnologie di ossicombustione che consentono di aumentare l’efficienza energetica dei forni per la fusione del vetro utilizzando l’ossigeno. Il processo, durato più di otto anni, ha visto la sperimentazione di soluzioni all’avanguardia. L’uso di tecnologie avanzate non si è limitato all’ossicombustione. Altri interventi hanno interessato lo stabilimento vetrario, come il riutilizzo del calore proveniente dai fumi in grado di preriscaldare il rottame di vetro delle raccolte differenziate prima di immetterlo nei forni di fusione.

La maggiore temperatura del rottame in ingresso richiede infatti un minor consumo di energia. Anche l’acqua che assorbe il calore di scarto dalle apparecchiature viene utilizzata per riscaldare le aree dell’officina.

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