La manutenzione dell’impianto oleodinamico

Condividi

Effettuare una corretta manutenzione su un impianto oleodinamico permette allo stesso di operare nella piena efficienza, mantenendo ritmi di operatività elevati ed evitando il calo di prestazioni. Troppo spesso però questa attività viene sottovalutata.

A causa della scarsa considerazione dell’attività manutentiva, generalmente si è costretti a effettuare interventi di sostituzione di numerosi componenti, il che comporta costi estremamente elevati e il blocco, spesso improvviso, dell’attività lavorativa. La mancata manutenzione di un impianto oleodinamico, oltre a determinare un incremento dei costi di gestione e la diminuzione della produttività, può generare anche un innalzamento dei costi di esercizio, dovuti, ad esempio, a un elevato consumo energetico, generato da un elevato assorbimento oppure per le inevitabili riparazioni dei componenti oleodinamici usurati. Gli interventi di manutenzione preventiva di un impianto oleodinamico, generalmente effettuati dai reparti o dalle ditte di service appaltatrici, sono volti al mantenimento in efficienza dello stesso.

Manutenzione del motore idraulico

Il motore è una delle componenti essenziali di ciascun impianto oleodinamico. Dal suo corretto funzionamento dipende l’efficienza dell’intero impianto, che, con la corretta manutenzione, permetterà di mantenere ritmi di lavoro elevati ed evitare elevati assorbimenti energetici, che poi si traducono in maggiori consumi. Le attività cicliche di manutenzione preventiva che riguardano il motore e le parti accessorie sono in definitiva poche, ma fondamentali.

Motore elettrico: lubrificare secondo le indicazioni del produttore
Filtri: cambiare o pulire come indicato dal costruttore o sull’indicatore visivo, assicurandosi di controllare gli indicatori poco dopo l’avvio
Filtro di aspirazione: deve essere pulito dopo dieci ore di funzionamento inizialmente e successivamente ogni cento ore
Serbatoi: mantenere sempre il livello dell’olio; in particolare, l’olio deve essere controllato dopo le prime cento ore e va verificato che la classe d’olio soddisfi i requisiti della pompa utilizzata. Cambiare l’olio ogni mille o duemila ore, a seconda dell’applicazione e dell’ambiente lavorativo. In caso di calo della pressione nel circuito, è vivamente sconsigliato modificare manualmente la taratura della valvola limitatrice di pressione per compensare la caduta di pressione. Tale intervento comporta un elevato stress del motore che, lavorando a regimi più elevati per compensare la perdita di pressione, rischia di rompersi definitivamente

Articoli correlati