Un 2023 tra luci e ombre

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Le “luci” sono ancora tante per il comparto Federtec; i preconsuntivi dello scorso anno e i dati positivi dell’export lo confermano. Cominciano però a palesarsi segni di rallentamento, che gettano possibili “ombre” sulle performance del 2024.

Federtec: Un 2023 tra luci e ombre

Con 14.688 milioni di euro di fatturato, l’industria italiana dei sistemi di trasmissione di movimento e potenza, rappresentata da Federtec, ha chiuso il 2023 in crescita rispetto al 2022. Un risultato ancora con il segno “più”, che – come ha sottolineato il Presidente Mauro Rizzolo durante la Giornata Economica 2024 – mostra il peso del comparto all’interno del Sistema Paese, una rilevanza tuttavia non ancora pienamente riconosciuta. I dati aggregati del comparto (preconsuntivi), presentati da Marco Ferrara (Direttore Federtec), indicano che l’aumento del fatturato nel 2023 si è attestato a +1,5% rispetto all’anno precedente: la produzione è stata trainata dalle esportazioni, che hanno raggiunto 8.933 milioni di euro (+2,9% in confronto al 2022). È invece leggermente in calo il mercato nazionale (10.366 milioni di euro nel 2023 rispetto ai 10.644 milioni dell’anno precedente, -2,6%), con performance lievemente negative sia per quanto concerne le consegne interne (5.755 milioni di euro, -0,6% sul 2022) che per le importazioni (4.611 milioni di euro, -5%). Considerati i valori dell’export, il saldo commerciale è positivo e per la prima volta ha superato abbondantemente i 4 miliardi (4.322 milioni di euro nel 2023) con una crescita del 12,8% rispetto al 2022. Osservando l’evoluzione del comparto negli ultimi anni, si nota che, dopo la crisi del 2020 legata alla pandemia, sono seguiti due anni con ottime performance e dal 2023 si assiste a un inizio di rallentamento. Ciononostante, lo scorso anno è aumentato sia il presidio dei mercati esteri che del mercato nazionale rispetto al 2022.

un 2023 tra luci e ombre
I relatori della Giornata Economica 2024 (da sinistra): Mauro Rizzolo, Presidente Federtec; Emanuela Carcea, Responsabile Centro Studi Federmacchine; Ciro Rapacciuolo, Senior Economist Centro Studi Confindustria; Roberto Renzini e Fabio Gallo; Consiglieri Federtec; Marco Ferrara, Direttore Federtec

Mechanical Power Transmission: l’export traina il business

L’intervento di Fabio Gallo (Consigliere Federtec) alla Giornata Economica ha descritto l’andamento del comparto Mechanical Power Transmission nel 2023. Su oltre 14,5 miliardi di fatturato Federtec, circa 9,9 miliardi sono attribuibili al settore delle trasmissioni meccaniche nel complesso. Questo indicatore è cresciuto dell’1,3% rispetto ai 9.729 milioni di euro del 2022. L’export ha trainato il fatturato, passando da 5.541 milioni di euro a 5.709 milioni nel 2023, con un incremento del 3%. Il mercato nazionale (7.533 milioni di euro) segna invece una flessione del 3,1%, dovuta principalmente a un calo dell’import (3.382 milioni di euro, -5,8%) più che delle consegne interne che sono rimaste sostanzialmente stabili (4.150 milioni di euro, -0,9%). Infine, decisamente positivo è stato il saldo commerciale, che è salito da 1.953 milioni di euro nel 2022 a 2.327 milioni nel 2023, con un incremento del 19,2% che attesta una volta di più come la vocazione all’export sia nel DNA di questo comparto. Inoltre, commentando i dati di settore, Fabio Gallo ha sottolineato che, in termini di valore, i risultati sono in prevalenza positivi, tuttavia, analizzando l’andamento nei vari trimestri del 2023, si osservano segnali di rallentamento negli ultimi tre mesi dello scorso anno. Riguardo poi ai volumi, essi sono stati all’incirca in linea con quelli del 2022: la crescita del comparto è dunque dovuta al maggiore valore unitario del venduto, non ai maggiori volumi. 

Un 2023 tra luci e ombre
Andamento del comparto Sistemi di Trasmissione di Movimento e Potenza

Osservando l’andamento del fatturato nelle diverse categorie di prodotto, nel 2023 gli ingranaggi hanno segnato una crescita del 3,9% rispetto al 2022, attestandosi a 1.388 milioni di euro: la quota sul totale è aumentata da 13,7% a 14,1%. Le trasmissioni meccaniche, invece, hanno registrato un incremento dell’1,6% – da 1.985 milioni di euro nel 2022 a 2.017 milioni nel 2023, con una lieve crescita del peso sul fatturato totale (20,5% vs. 20,4%) –, mentre i cuscinetti sono andati meno bene. Questo segmento, infatti, ha totalizzato 2.947 milioni di euro nel 2023, in calo del 3,6% rispetto ai 3.057 milioni del 2022, con una conseguente diminuzione della quota da 31,4% a 29,9%.

Per quanto concerne le esportazioni, le performance sono tutte positive a eccezione dei cuscinetti: questi ultimi hanno totalizzato 1.498 milioni di euro nel 2023 in confronto ai 1.527 milioni dell’anno precedente (-1,9%). Tali componenti rappresentano comunque una quota del 26,2% sul totale dell’export. A livello di incremento, la crescita più importante è stata quella registrata dagli ingranaggi (+6,9%), che passano da 739 milioni di euro nel 2022 a 790 milioni nel 2023, con una quota del 13,8%. Le trasmissioni meccaniche, invece, crescono del 2,4%, raggiungendo i 1.410 milioni di euro in confronto ai 1.377 milioni di due anni fa: il loro peso sul totale delle esportazioni è pari al 24,7%.

Trasmissioni meccaniche: produzione, import ved export

Riguardo poi alle consegne interne, gli ingranaggi hanno mantenuto una sostanziale stabilità, totalizzando lo scorso anno 597 milioni di euro, senza particolari variazioni rispetto al 2022. Le trasmissioni meccaniche hanno invece registrato un lieve calo (606 milioni di euro nel 2023 rispetto ai 608 milioni nel 2022, -0,3%), mentre i cuscinetti si sono attestati su una flessione del 5,3%, passando dai 1.530 milioni di euro del 2022 ai 1.449 milioni del 2023. Questi componenti mantengono però la quota maggiore (34,9%), mentre trasmissioni meccaniche e ingranaggi si collocano entrambi intorno al 14,5%. Nel complesso, le consegne interne sono diminuite meno delle importazioni e le aziende Federtec hanno aumentato il presidio del mercato domestico rispetto al 2022 (dal 54% al 55%). Anche il peso dell’export sul fatturato è cresciuto, passando dal 57% al 58%. Considerando gli indicatori di penetrazione dei diversi segmenti, tutte le categorie di prodotto hanno registrato lievi incrementi per quanto riguarda sia il mercato nazionale che estero. I dati restituiscono quindi un quadro sostanzialmente positivo per il 2023 che però comincia a palesare qualche “ombra”.

Inoltre, se si va ad analizzare l’interscambio commerciale per macroaree, le percentuali sono quasi tutte con il segno “più”: ci sono solo poche eccezioni che riguardano mercati marginali. Per esempio, se in America del Sud si registra un calo dell’export dell’1,3%, sono invece positive le performance nei mercati principali: Europa +2,9%, Asia +4,9%, Nord America +2,9%. Per quanto riguarda invece le importazioni, esse diminuiscono dall’Asia (-20,1%) e dal Sud America (-5,6%).

Scendendo ancora più nel dettaglio, nel 2023 si confermano le principali destinazioni dei Paesi partner. La Germania è al primo posto sia per quanto riguarda le esportazioni (1.125,8 milioni di euro, +5,1% rispetto al 2022) sia per le importazioni (957,8 milioni di euro, +6,4%). Inoltre, in riferimento all’export, nelle posizioni successive troviamo gli Stati Uniti (744,6 milioni di euro, +2%) e la Francia (540,5 milioni di euro, +9,2%). Riguardo invece all’import, dopo la Germania al secondo posto si colloca la Cina (692,2 milioni di euro, -23,8%) e poi la Francia (310,8 milioni di euro, +10,4%).

Infine, Fabio Gallo ha presentato i dati dal 2013 al 2023: la serie storica mostra un sostanziale progresso dei principali indicatori negli ultimi dieci anni, in particolar modo per quanto concerne il fatturato complessivo e l’export.

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Fluid Power: il fatturato cresce ma gli ordini calano

I dati del comparto Fluid Power sono stati illustrati da Roberto Renzini, Consigliere Federtec e Presidente Assofluid. Le performance dell’oleoidraulica nel 2023 mostrano un fatturato ancora in crescita: è stato infatti raggiunto il valore di 3.794 milioni di euro, in aumento del 3,3% rispetto al 2022. Sono cresciute sia le esportazioni che le consegne interne: le prime hanno totalizzato 2.621 milioni di euro (+4% rispetto ai 2.520 milioni del 2022), mentre le seconde hanno totalizzato 1.173 milioni di euro (+1,9% in confronto ai 1.151 milioni di due anni fa). Se si considerano però gli ordini (2023 vs. 2022), si notato percentuali con il segno “meno”: -22,5% per il fatturato nel suo complesso, -25,2% per l’export e -16,7% per le consegne interne.

Un 2023 tra luci e ombre
Fotografia del comparto Fluid Power

Osservando poi l’andamento dell’import, il fatturato nel 2023 è calato del 4,7%, passando da 715 milioni di euro nel 2022 a 681 milioni dello scorso anno. Il calo degli ordini è stato più importante, registrando un -12,5%. Per quanto riguarda infine il mercato nazionale, il 2023 si è chiuso con una lieve flessione del fatturato (-0,6%), scendendo da 1.866 milioni di euro nel 2022 a 1.854 milioni nel 2023. Anche in questo caso, il calo degli ordini è stato più significativo (-15,1%). Nel suo speech, Roberto Renzini ha sottolineato che, nonostante questa sia la fotografia complessiva del settore, diventa sempre più importante andare a un livello più profondo nell’analisi dei dati, esaminando l’andamento dei diversi prodotti e settori applicativi per poter avere un quadro più preciso. Renzini ha evidenziato che nel “mondo” idraulico ci sono settori applicativi che in questo momento stanno continuando a performare con buoni risultati, mentre altri stanno riscontrando delle difficoltà. Tuttavia, al di là delle specifiche differenze, l’andamento del settore dal 2009 al 2023 mostra che lo scorso anno è stato per l’oleoidraulica un anno record in termini di fatturato ed export. Si nota, invece, un’iniziale tendenza alla stabilità (o a valori leggermente negativi) per quanto riguarda import, consegne interne e mercato nazionale.

I risultati della pneumatica descrivono uno scenario un po’ diverso rispetto all’oleoidraulica, perché i dati di fatturato e ordinato sono molto più livellati. Benché nel 2023 si siano registrate percentuali negative per gli ordini in tutti gli indicatori, le flessioni sono state però meno importanti rispetto all’oleoidraulica. Osservando i dati più nel dettaglio, il fatturato della pneumatica nel 2023 ha raggiunto 1.035 milioni di euro, in calo del 3,6% in confronto ai 1.074 milioni dell’anno precedente. Gli ordini (2023 vs. 2022) sono diminuiti del 4,7%. Inoltre, sia le esportazioni che le consegne interne hanno registrato valori in diminuzione: le prime sono calate da 620 milioni di euro nel 2022 a 603 milioni (-2,7%), le seconde sono scese da 454 milioni di euro a 432 milioni (-4,9%). Per quanto concerne gli ordini, l’export si è attestato su un calo del -1,7% (decisamente più ridotto, quindi, rispetto a quello dell’oleoidraulica), mentre le consegne interne hanno registrato una flessione dell’8,9%. Considerando poi il valore delle importazioni, esso è diminuito leggermente, passando dai 548 milioni di euro del 2022 ai 547 milioni dello scorso anno (-0,1%). Il calo degli ordini, invece, è stato pari a -14,7%. Per quanto concerne infine il mercato nazionale, nel 2023 è stato raggiunto un valore di 979 milioni di euro in confronto ai 1.002 milioni del 2022 (-2,3%, una flessione un po’ più rilevante rispetto all’oleoidraulica). La diminuzione degli ordini si è invece attestata a -12,1%. Osservando l’andamento del settore negli ultimi quindici anni, Renzini ha sottolineato come, nel caso della pneumatica, i valori di picco siano stati raggiunti nel 2022: nel 2023 gli indicatori mostrano o stabilità (per quanto riguarda l’import) oppure leggere flessioni.

Se si esaminano poi i dati aggregati, che rappresentano il totale Fluid Power, si nota che il fatturato risulta in crescita nel 2023 (4.829 milioni di euro rispetto a 4.745 milioni nel 2022, +1,8%), ma il calo degli ordini (2023 vs. 2022) è importante: -18,5%. Diminuzione sensibile anche per quanto riguarda gli ordini esteri (-20,6% nel 2023 rispetto al 2022). Lo scorso anno, tuttavia, il valore delle esportazioni è stato ancora positivo: l’export ha totalizzato 3.224 milioni di euro, in crescita del 2,7% in confronto ai 3.140 milioni del 2022. Le consegne interne, in termini di valore, sono rimaste stabili (gli ordini invece sono calati del 14,5%), mentre le importazioni nel 2023 hanno registrato 1.229 milioni di euro, con una diminuzione del 2,7% in confronto all’anno precedente (la riduzione degli ordini è stata pari a -13,5%). Il mercato nazionale, infine, ha raggiunto 2.833 milioni di euro, in leggera flessione (-1,2%) rispetto ai 2.868 milioni del 2022. La diminuzione degli ordini è stata più significativa, segnando -14%.

Passando ad analizzare i dati del Fluid Power dal 2013 al 2023, nell’arco di dieci anni il comparto ha visto una crescita del fatturato del 70%, passando da 2.837 milioni di euro a 4.829 milioni di euro. L’incremento è stato addirittura maggiore per l’export, che dai 1.797 milioni di euro del 2013 ha raggiunto i 3.224 milioni (+79%). Se si esaminano poi i valori pre e post Covid, si nota chiaramente che le esportazioni hanno ricominciato ad aumentare molto velocemente e in maniera consistente subito dopo la pandemia. Se nel 2019 l’export aveva totalizzato 2.421 milioni di euro, nel 2020 gli effetti del Covid avevano causato una discesa a 2.150 milioni di euro, risalendo poi a 2.794 milioni già nel 2021, per arrivare a 3.140 milioni nel 2022 e continuare a crescere nel 2023. Anche il mercato nazionale si è ripreso dopo la battuta d’arresto del 2020, ma con minor vigore rispetto all’export. A livello generale, inoltre, il 2022 è stato un anno in cui il comparto ha fatto un balzo in avanti importante rispetto al passato per quanto riguarda tutti i principali indicatori.

Esaminando poi il peso dell’export sul fatturato, in dieci anni questo dato è passato dal 63% al 67%; per quanto riguarda invece il presidio del mercato nazionale, la percentuale è rimasta ferma al 57%. Infine, nel 2023 il saldo commerciale è risultato positivo per 1.995 milioni di euro: questo valore è in aumento rispetto ai 1.877 milioni del 2022.

Roberto Renzini ha concluso la sua presentazione illustrando le performance di oleoidraulica e pneumatica sui mercati esteri. Per quanto concerne il primo settore, nel 2023 è stata rilevata una crescita importante delle vendite negli Stati Uniti (+8,7% rispetto al 2022). Dati positivi anche per quanto riguarda la Cina (+6,6% le vendite e +7,3% gli ordini), mentre in diversi Paesi europei sono state registrate percentuali con il segno “meno”, soprattutto per quanto riguarda gli ordini. In particolare, la Germania segna un calo dell’ordinato pari a -13,2% (+1,6% invece per le vendite nel 2023) e la Francia si attesta su una diminuzione degli ordini del 12%, mentre le vendite sono aumentate del 9%. Sul fronte della pneumatica, le vendite negli USA sono aumentate nello scorso anno (+9,8% in confronto al 2022), delineando un andamento simile all’oleoidraulica. Inoltre, anche per questo settore i risultati in vari Stati europei mostrano percentuali negative, in particolare per gli ordini (per la Germania il calo dell’ordinato è pari a -15,5%). Fa eccezione la Spagna, con vendite in crescita del 7,3% e ordini in aumento del 3,5%. Riguardo infine alla Cina, le vendite nel 2023 sono cresciute dell’1,1% rispetto all’anno precedente, ma gli ordini sono calati del 2,6%.                                                                                                           

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