Nei gusci dei granchi si cela il segreto per produrre biopolimeri più resistenti. Lo affermano i ricercatori della North Carolina State University, che hanno trovato un mix interessante per realizzare pellicole ecologiche e durevoli. Sostengono che potrebbero soppiantare il film in plastica se raggiungeranno la scala commerciale.
L’esperimento degli scienziati USA ha utilizzato il chitosano, molecola che conferisce la durezza ai carapaci di questi crostacei. L’hanno combinato con l’agarosio, altro biopolimero estratto dalle alghe e usato per produrre gel. Il risultato è una pellicola composita biopolimerica nuova, che vanta una maggiore resistenza rispetto ai tentativi passati. Le pellicole sono inoltre biodegradabili, hanno proprietà antibatteriche, respingono l’acqua e sono trasparenti. I risultati del lavoro dell’ateneo americano potrebbero dar vita a pellicole da imballaggio sostenibili per alimenti e beni di consumo.
Una via sostenibile
Dai polimeri sintetici si producono film molto buoni, che hanno spopolato nel mercato globale. Tuttavia, gli impatti ambientali sono ormai innegabili e contrastare la produzione di plastica è necessario. Il punto è come regolare la struttura congiunta di polimeri naturali come – in questo caso – agarosio e chitosano. Bisogna infatti replicare le proprietà dei polimeri sintetici in una pellicola sostenibile e biodegradabile.
I precedenti tentativi, spiegano i ricercatori, hanno prodotto miscele interessanti. Ma, quando si seccavano, restavano pellicole granulose che non avevano la giusta resistenza. L’approccio della North Carolina University è diverso. Gli esperti hanno rinforzato i film di agarosio con materiale in scaglie colloidali fibrillate a base di chitosano. Le forti fibrille di chitosano, di dimensioni micro e nanometriche, forniscono forza e stabilità al film di agarosio in cui sono incorporate.