Stando a un’affermazione provocatoria, gli animali sono superiori alla razza umana in quanto possono vivere nei loro ambienti in qualsiasi condizione meteorologica senza necessità di indossare indumenti protettivi. Al di là di questa iperbole, è senz’altro vero che l’essere umano ha sempre avuto uno stretto rapporto con capi di abbigliamento, e più in generale con i tessuti, per il calore, il comfort e anche l’estetica. Oggi i tessuti possono essere integrati con l’elettronica, da cui gli e-textile, con cui si possono ottenere nuove funzionalità. Recenti ricerche di mercato hanno evidenziato che il riscaldamento è l’applicazione di maggior successo degli e-textile, con un valore di mercato di oltre l’80% rispetto ad altri impieghi. Questo successo è dovuto alla capacità della tecnologia di fornire riscaldamento locale alla persona in un fattore di forma confortevole, sfruttando i punti di forza sia dei tessili che dell’elettronica.
Altro filone di sviluppo degli e-textile è stato quello del rilevamento biometrico, con itegrazione di vari sensori nell’abbigliamento, per consentire il monitoraggio dei principali segnali vitali, tra cui frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e temperatura corporea. Malgrado l’iniziale successo soprattutto per le attività sportive, c’è stato un declino per la disponibilità di tecnologie alternative, gli smartwatch in primis, che sono in grado di replicare la maggior parte del rilevamento biometrico richiesto, con più funzioni rispetto a quelle ottenibili da una maglietta intelligente. Ma questo filone continua a svilupparsi verso altri target, tipicamente per il monitoraggio di persone impegnate in attività che si svolgono in ambienti ostili e impegnativi, e tra questi l’esplorazione spaziale.
La rivincita degli e-textile
Un progetto che ha avuto un interessante successo è il Bio-Monitor, tecnologia indossabile all-in-one concepita per adattarsi alla routine quotidiana di un astronauta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), monitorando e registrando i suoi segni vitali. Il sistema è costituito da una maglietta intelligente e un’applicazione dedicata per tablet. L’obiettivo di Bio-Monitor è quello di sostituirsi ai diversi dispositivi medici che gli astronauti devono utilizzare per controllare periodicamente il proprio stato di salute, tra cui elettrocardiografi, polsini per la pressione sanguigna, monitor della saturazione di ossigeno sulla punta delle dita, sensori di attività alla caviglia, e tutti sono ingombranti e invasivi, oltre che richiedere tempo per usarli. Il Bio-Monitor semplifica il processo combinando numerosi dispositivi in un unico indumento con capacità di comunicazione wireless, una smart shirt facile da usare che registra i principali dati vitali, in dettaglio: attività elettrica del cuore, pressione sanguigna, frequenza e volume respiratorio, temperatura cutanea, saturazione di ossigeno nel sangue, livelli di attività fisica.
La smart shirt, che può essere indossata durante le varie attività nello spazio o anche durante il sonno, fa parte di un sistema che invia le informazioni rilevate alla Terra, dove gli scienziati possono monitorare la salute degli astronauti 24 ore su 24 mentre orbitano attorno al pianeta. L’idea era nata nel 2019, quando l’agenzia spaziale canadese aveva finanziato uno studio dell’Università di Waterloo per testare un approccio diverso per monitorare gli astronauti, e la tecnologia della “sensor-packed smart shirt” Bio-Monitor è poi stata sviluppata da Carré Technologies, realtà canadese specializzata in sensoristica indossabile.