Abbiamo intervistato Giulio Bergamini, tecnico commerciale di Officine Meccaniche Bergamini Srl.
Quali sono le prerogative e i punti di forza che più caratterizzano la vostra azienda?
Siamo un’azienda di dimensioni contenute, ma con una grandissima esperienza nel settore e questa caratteristica si è rivelata spesso per noi la carta vincente, poiché ci permette di essere molto flessibili nell’interazione con il cliente e preparati nella formulazione delle nostre soluzioni. Il cliente trova in noi un partner a vita sempre pronto al dialogo per lo sviluppo reciproco.
Quali sono i cardini della vostra filosofia operativa? Quali obiettivi vi prefissate?
In Bergamini il prodotto è il protagonista, ruolo che condivide con il cliente o, per meglio dire, con la problematica che ci sottopone e che trattiamo come se fosse nostra. L’obiettivo è quindi la soluzione di tale problematica.
Qualità e innovazione: cosa significano per voi e come le interpretate?
Nella nostra realtà il termine qualità è dato dall’insieme sinergico dei vari processi produttivi e del servizio al cliente. Curiamo personalmente la produzione dei componenti sensibili delle nostre macchine, che vengono costruiti da noi al nostro interno.
Le poche lavorazioni esterne sono affidate a collaboratori di fiducia minuziosamente selezionati, che condividono la nostra etica lavorativa e i nostri principi.
I nostri prodotti sono costruiti per durare e lavorare in quasi assenza di manutenzione, filosofia oggigiorno sempre meno “sposata” in un mercato dove la data di scadenza ormai non appartiene più soltanto agli alimenti.
Crediamo che qualora si ami ciò che si fa l’innovazione arrivi da sé, come logica conseguenza della continua ricerca del miglioramento. Guardiamo perciò all’innovazione non come a una necessità di mercato, ma come a una naturale evoluzione del prodotto e dell’azienda. Se una cosa può essere fatta meglio, perché non farlo?
Quali sono oggi le maggiori necessità dei vostri clienti e quali soluzioni offrite loro?
Se in passato il cliente acquistava il macchinario con qualche accessorio standard e poi si “arrangiava”, il continuo sviluppo della tecnica e delle sfide espresse dal mercato lo hanno portato nel tempo a richiedere sempre di più soluzioni mirate e su misura.
La macchina viene accompagnata perciò da un servizio a 360 gradi fatto di consulenza, studio di processo, personalizzazione, progettazione e costruzione di attrezzature specifiche per la lavorazione.
Come si articola nel suo insieme la gamma di rettificatrici che offrite attualmente?
Le nostre Bermi 500 si suddividono in Matic (foto in apertura di articolo), C Pro, C Pro2, 505S e tutti i modelli condividono la medesima corsa di lavoro X-Y di 500×200 mm (Z da 430 a 470 mm), da cui prendono il loro nome, differenziandosi l’uno dall’altro in base alle diverse possibilità operative che offrono.
Entrando più nello specifico, il modello Matic è costituito da una macchina tradizionale a pilotaggio idraulico, particolarmente adatta per piccole produzioni e operazioni di aggiustaggio.
Per quanto riguarda invece i modelli 500C Pro e Pro2, si tratta di due macchine a semicontrollo che presentano asse verticale e asse diamante a controllo numerico nella versione Pro e l’implementazione dell’asse trasversale a controllo nella Pro 2.
Entrambe le macchine mantengono la caratteristica dell’elevata maneggevolezza per la realizzazione di pezzi singoli, permettendo altresì l’efficace realizzazione di serie medio-piccole. Il modello 505S è invece totalmente CNC fino a 8 assi.
Quali sono le vostre novità e/o le macchine di maggior spicco di questo periodo?
La 500 Matic riscuote sempre un notevole successo e dopo tanti anni continua ad avere la sua fetta di mercato.
Il nostro impegno si sta focalizzando sulla promozione delle nuove versioni 500C Pro e Pro2, che al momento hanno trovato buona risposta da parte dei nostri nuovi e vecchi clienti.
Queste nuove macchine 4.0, dotate di display touch screen 12” e di un nuovo software semplice e intuitivo, coniugano la flessibilità tipica dell’utilizzo tradizionale e l’efficienza tecnica del controllo numerico, garantendo un’elevata precisione, ripetibilità e affidabilità del processo produttivo e ponendosi con successo tra la tradizionale Matic e la più evoluta 505S.
In che termine le vostre rettificatrici concorrono ad accrescere produttività e competitività?
Con l’introduzione delle due nuove proposte 500C Pro e Pro2 abbiamo contribuito a rendere una macchina CNC molto più flessibile e “a portata d’uomo”, in termini sia di praticità di utilizzo sia di costi.
In quali settori di utilizzo trovano prevalente applicazione le vostre rettificatrici?
Le nostre rettificatrici producono componenti di alta precisione per industrie appartenenti ai settori più disparati, quali automotive, biomedicale, orafo, occhialeria, elettrico/elettronico, energetico, utensileria, stampi, meccanica generale, costruzione di macchine e tanti altri ancora.
Quanto conta nella vostra attività la presenza di personale esperto e sempre aggiornato?
Ovviamente conta tanto, soprattutto in una realtà come la nostra. Ci stiamo impegnando sempre di più nel creare un ambiente in cui vi possa essere una facile condivisione e trasmissione del sapere all’interno dell’organismo aziendale, in modo da rendere il più naturale possibile la formazione interna.
Come abbiamo detto, con le nostre macchine entriamo in contatto con diversi settori e questo può comportare a volte delle difficoltà che però, qualora la persona sia predisposta, si trasformano nell’occasione di ampliare notevolmente il proprio bagaglio di conoscenze.
Per finire, cosa c’è nel futuro della vostra azienda? Quali progetti avete in cantiere?
Sicuramente c’è il continuo miglioramento dei due nuovi modelli proposti e delle tecniche di lavorazione, così come un importante restyling del modello 505S, in termini sia di software sia di hardware, con l’obiettivo di offrire un prodotto sempre più performante, contenendo i costi per il cliente.
«Durante i suoi primi anni di vita – spiega Giulio Bergamini – la nostra azienda ha avuto un ruolo cruciale per lo sviluppo tecnico dei primi prodotti del comparto biomedicale di Mirandola, ad oggi uno dei poli più importanti del settore a livello internazionale, parallelamente alla costruzione brevettata di macchinari per la snervatura e il riutilizzo della lamiera, che hanno contribuito a portarci a una posizione di rilievo sul mercato. Nel 1968 la nostra azienda è approdata nel settore delle macchine utensili con il suo primo modello di rettificatrice tangenziale. È nato così il marchio BERMI che porta in sé il nome della nostra famiglia e quello della città di Mirandola. Questo legame profondo riflette l’attenzione per il dettaglio, la cultura della qualità e il rispetto per il prossimo che ci contraddistinguono, valori fondamentali che condividiamo con il nostro territorio».