Dal 20 al 22 marzo 2025, Torino ha ospitato l’ECTA Conference, un evento che ha riunito oltre 100 operatori del settore.

L’ECTA Conference 2025, la conferenza annuale dell’European Cutting Tools Association (l’associazione che rappresenta i costruttori europei di utensili per lavorazioni industriali), è tornata in Italia dopo 7 anni e si è svolta a Torino dal 20 al 22 marzo. L’iniziativa è stata organizzata da Ucimu-Sistemi. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il presidente ECTA, Federico Costa (amministratore delegato di Febametal), per discutere dei temi chiave emersi durante la conferenza.
Quali sono stati i principali temi affrontati durante la conferenza ECTA 2025 e quali conclusioni ne sono emerse?
«L’instabilità economica e geopolitica globale sono state al centro delle discussioni, riflettendo le preoccupazioni del settore. Abbiamo analizzato le sfide poste dalle tensioni internazionali, dalle fluttuazioni dei mercati e dalle guerre. Tuttavia, non ci siamo limitati alle sfide: abbiamo esplorato a fondo le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, dalla digitalizzazione e dal cambio generazionale.
Le presentazioni di venerdì hanno offerto un quadro economico e geopolitico preciso, sottolineando come l’Europa debba rivedere la propria posizione nel mondo e sfruttare meglio le opportunità, specialmente verso oriente, dove i mercati emergenti offrono un potenziale di crescita significativo che oggi viene mal sfruttato. Inoltre, le discussioni sull’IA e sulla digitalizzazione dei processi produttivi hanno evidenziato come i dati siano diventati una risorsa preziosa, forse più dell’oro. Le aziende devono imparare a gestirli, organizzarli e catalogarli per non rimanere indietro nell’era dell’IA. Abbiamo discusso di come l’analisi dei dati possa ottimizzare la produzione, migliorare la manutenzione predittiva e personalizzare l’offerta per i clienti. La digitalizzazione non è solo una tendenza, ma una necessità per rimanere competitivi.»

Quali sfide principali affronta attualmente l’industria europea degli utensili da taglio e come intende l’ECTA supportare le aziende nel superarle?
«Una delle maggiori sfide che stiamo affrontando non è solo geopolitica o macroeconomica, ma anche sociale e generazionale. Il settore dell’ingegneria meccanica sta invecchiando e fatichiamo ad attrarre le nuove generazioni. C’è una percezione errata che l’industria manifatturiera sia un settore obsoleto e poco attraente, vecchio, stantio. Dobbiamo implementare politiche di incentivazione per i giovani che desiderano intraprendere una carriera nell’industria, mostrando loro che il nostro settore è cambiato radicalmente.
Oggi, le fabbriche 5.0 sono ambienti accoglienti e stimolanti, grazie alla digitalizzazione e all’automazione, dove le nuove generazioni hanno un vantaggio rispetto alle precedenti. Stiamo lavorando per creare programmi di formazione e mentorship, collaborando con le scuole e le università per promuovere le carriere nell’industria degli utensili da taglio. Vogliamo far capire ai giovani che questo settore offre opportunità di crescita, innovazione e sviluppo personale. Ucimu in Italia e VDMA in Germania sanno quanto questo sia importante e sono già molto attive. D’altro canto, come ha ben evidenziato il Prof. Noci, anche le generazioni più anziane devono fare il lavoro e avere un impatto positivo sui giovani, capire le loro esigenze e aspirazioni e guidarli nella transizione generazionale, e, per ultimo, cedere il passo quando è il momento».

Quali iniziative sono in corso per favorire la sostenibilità ambientale nell’industria degli utensili?
«Durante la conferenza, Melissa Albeck di Ceratizit ha sottolineato la centralità della sostenibilità nel settore degli utensili, parlando del riciclo del metallo duro e dell’impatto della carbon footprint. Le nostre materie prime, in particolare il tungsteno e il cobalto, sono sempre più richieste, anche per le batterie elettriche. È quindi nostro compito, per sostenibilità ambientale ed economica, recuperarle il più possibile. Per questo motivo, il ricondizionamento degli utensili sta diventando sempre più importante sia per i produttori sia per gli utilizzatori finali. È fondamentale dare nuova vita agli utensili attraverso il ricondizionamento o la riaffilatura. Stiamo anche esplorando materiali alternativi e processi produttivi a basso impatto ambientale. La sostenibilità non è solo una responsabilità, ma anche un’opportunità per innovare e differenziarsi sul mercato e non ultimo, risparmiare».

Come vede l’evoluzione del mercato globale degli utensili da taglio nei prossimi anni e quale ruolo prevede per le aziende europee?
«Come abbiamo visto, lo scenario sarà tutt’altro che facile. La crisi del settore auto e la transizione verso l’elettrificazione avranno un impatto significativo. Le auto non saranno più ‘oggetti meccanici’, riducendo il lavoro nell’ingegneria di precisione e, nel nostro caso specifico, nell’asportazione di truciolo e nelle lavorazioni meccaniche. Sarà necessario trovare nuovi sbocchi in settori in espansione come l’aerospaziale e l’energia, in particolare le energie rinnovabili. Le aziende europee devono essere agili e adattabili, investendo in ricerca e sviluppo per creare soluzioni innovative per questi nuovi mercati. Abbiamo un vantaggio competitivo in termini di qualità e tecnologia, ma dobbiamo essere proattivi nel cercare nuove opportunità e collaborare con altri settori per sviluppare soluzioni integrate».
Quali strategie sta adottando l’ECTA per attrarre e formare nuovi talenti nel settore manifatturiero?
«Dobbiamo iniziare dalle scuole, coinvolgendo i giovani con attività anche ludiche, perché la meccanica è anche e soprattutto creatività. Bisogna far capire che oggi l’automazione sta spazzando via i lavori ripetitivi e senza valore aggiunto, mentre stanno aumentando l’esigenza di programmazione, studio e messa a punto dei sistemi produttivi. Per far ciò servono menti brillanti, disposte a studiare e imparare in un contesto digitale. Oggi la fabbrica deve essere automatica e digitale, ma ha bisogno (per fortuna) del valore aggiunto del capitale intellettuale. Stiamo sviluppando programmi di sensibilizzazione nelle scuole, offrendo stage e tirocini, e creando partnership con istituti tecnici e università per formare i talenti del futuro».
Quali sono le priorità del suo mandato come presidente dell’ECTA e quali obiettivi spera di raggiungere nei prossimi anni?
«Sicuramente i giovani vengono al primo posto. Lavorare a politiche di sviluppo del settore deve partire da loro. In questo momento di tempesta, obiettivamente bisognerà tenere i nervi saldi e navigare a vista, ma la certezza è che i mercati ripartiranno e dovremo farci trovare pronti alle esigenze di chi necessita utensili sempre più performanti e sostenibili. La mia priorità è rafforzare la posizione dell’ECTA come voce autorevole del settore, promuovere la collaborazione tra le aziende associate e sostenere l’innovazione e la crescita sostenibile. Voglio anche aumentare la visibilità del settore e attrarre nuovi talenti, garantendo un futuro prospero per l’industria europea degli utensili da taglio».
Dati aggiornati e prospettive future per il settore degli utensili da taglio
Clou delle tre giornate è stata la conferenza di venerdì 21, ospitata nella storica cornice di Palazzo Costa Carrù della Trinità. Ad aprire i lavori, il discorso di benvenuto di Federico Costa, seguito poi dagli interventi di Stefan Zecha, ceo di Zecha Hartmetall Werkzeugfabrikation e chairman di VDMA Precision Tools, Manfred Grimm, market data e statistics specialist di VDMA Precision Tools, Mike Stokey, vicepresidente senior di USCTI e vicepresidente esecutivo di Allied Machine & Engineering, Melissa Albeck, member of the executive board di Ceratizit, Emilio Franco, CFA – chief executive officer di Mediobanca SGR, Giuliano Noci, professore ordinario di Strategy and Marketing e vicerettore per la Cina del Politecnico di Milano, Guido Saracco, professore ordinario di Fondamenti chimici delle tecnologie presso il Politecnico di Torino e Jack Sintini, head of Training Department e regional sales manager di Randstad, nonché campione di pallavolo.
«I preziosi contenuti – ha affermato Federico Costa – presentati durante la giornata di venerdì hanno proposto un quadro economico e geopolitico preciso, con dati aggiornati e prospettive future, per il settore. Inoltre, tematiche come l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione dei processi produttivi, insieme agli approfondimenti più motivazionali, hanno offerto nuovi spunti e riflessioni per l’attività degli operatori del comparto».

A proposito di ECTA
I produttori europei di utensili da taglio e dispositivi di serraggio, insieme alle loro associazioni nazionali, si sono riuniti nell’associazione europea ECTA (European Cutting Tools Association). L’obiettivo è favorire la conoscenza reciproca, lo scambio di esperienze e la collaborazione. Le aziende associate desiderano confrontarsi su numerosi temi, coinvolgendo clienti, fornitori e partner. ECTA, sotto la guida di Federico Costa a partire da novembre 2023, rappresenta la piattaforma ideale per facilitare questo dialogo. L’obiettivo principale dell’ECTA è fungere da organismo centrale per la promozione degli interessi comuni dell’industria europea degli utensili da taglio, adottando iniziative e azioni mirate a beneficio del settore e dei suoi membri.