Durante l’incontro promosso da UnionCamere Puglia durante MECSPE Bari 2025, è emerso con chiarezza come la crescita delle imprese sia strettamente legata alla presenza di grandi realtà con headquarter sul territorio. Le strategie innovative e gli investimenti significativi vengono decisi laddove il “cervello” dell’impresa risiede, e avere imprese consolidate localmente rappresenta uno strumento strategico per lo sviluppo regionale nel lungo periodo
Secondo i dati dell’ufficio studi di UnionCamere Puglia, negli ultimi anni il numero delle imprese è in crescita, grazie anche alla trasformazione di imprese individuali in società di persone o di capitale. Questo segnala un mercato in evoluzione, pronto ad accogliere nuove opportunità di sviluppo.
In particolare, l’attenzione si concentra sulle micro, piccole e medie imprese, chiamate a collaborare tra loro e con realtà più strutturate per creare un ecosistema imprenditoriale locale più solido.
Nuovi strumenti regionali e focus sulla ricerca
Il direttore di Puglia Sviluppo, Antonio De Vito, ha illustrato come la Regione abbia sviluppato strumenti mirati per sostenere l’innovazione. Il ciclo di programmazione 2021-2027 privilegia non solo l’acquisto di macchinari o attrezzature, ma soprattutto progetti di ricerca, innovazione digitale, transizione energetica e internazionalizzazione. L’obiettivo è semplificare l’accesso ai fondi e favorire un percorso di crescita coerente con le dimensioni e le caratteristiche delle imprese, con strumenti differenziati per grandi, medie e microimprese.
Un esempio concreto è l’evoluzione dei contratti di programma, che oggi richiedono alle grandi imprese di coinvolgere nel progetto anche startup e medie imprese locali, favorendo così collaborazioni e trasferimento di conoscenze.
Finanza pubblica e privata: un modello di collaborazione
Un tema centrale emerso è l’utilizzo strategico delle risorse pubbliche. Il vecchio Titolo II, sostituito dal nuovo Olimpia, ha permesso di favorire l’integrazione tra mutui bancari e agevolazioni pubbliche, generando finora oltre 3 miliardi di euro in finanziamenti deliberati. Questa sinergia tra pubblico e privato è considerata fondamentale per stimolare investimenti e innovazione anche nelle micro e piccole imprese.
I relatori hanno evidenziato come sia necessario individuare settori chiave su cui concentrare risorse e strategie, collegando la capacità di attrazione di grandi investimenti agli ambiti industriali in cui la Puglia vuole eccellere nei prossimi dieci anni. La selezione dei soggetti e dei comparti strategici consente di accelerare lo sviluppo locale, favorendo al contempo l’emulazione positiva in altri settori.
Startup e talento: il valore della conoscenza
La presenza di startup innovative e il tema dell’immigrazione dei cervelli sono considerati prioritari. Il programma TecnoNidi ha permesso di attrarre e accompagnare nuove imprese, posizionando la Puglia tra le prime regioni italiane per numero di startup. Tuttavia, resta una sfida il divario tra le diverse province, dove la concentrazione di università e poli di ricerca è meno significativa rispetto a Bari.
Sfide e prospettive
Il contesto internazionale richiede una capacità di innovazione rapida e continua, in particolare su tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e i sistemi cloud. La Regione Puglia punta a creare un ecosistema in cui ricerca, grandi imprese, startup e PMI collaborino, con l’obiettivo di rafforzare la competitività e l’attrattività del territorio.
Come sottolineato dai relatori, la sfida più grande rimane l’assenza di una politica industriale nazionale strutturata. Tuttavia, le esperienze locali dimostrano che, anche con risorse limitate, è possibile creare strumenti efficaci per sostenere la crescita, la ricerca e l’innovazione.
