Nuovi materiali ecosostenibili grazie alla densificazione reattiva idrotermale

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Applicazione outdoor di materiali ottenuti tramite densificazione reattiva idrotermale

Il progetto di Riman prevede di sfruttare la densificazione reattiva idrotermale per creare materiali compositi piu robusti ed economici.

Un’idea a partire da frutti di mare e aeroporti in Alaska

L’idea di Richard E. Riman, professore della Rutgers University, nasce dall’osservazione di come alcuni frutti di mare sono capaci di produrre ceramiche anche a basse temperature; sono infatti capaci di produrre cristalli di carbonato in acqua. La possibilità di creare, a tali condizioni di temperatura, materiali durevoli non è sconosciuta all’uomo; basti pensare ad esempio alle piste di atterraggio degli aeroporti in Alaska ed in altri Paesi artici.

A partire da tali osservazioni Riman ha deciso di sfruttare i medesimi principi per creare una nuova generazione di materiali. Si tratta di sostanze composite, progettate per risultare più leggere, ecconomiche, ecosostenibili e più facilmente reciclabili dei materiali tradizionali.

Densificazione reattiva idrotermale per nuovi materiali

Riman ha pensato di sfruttare la densificazione reattiva idrotermale a fase liquida; la tecnica prevede di sfruttare reazioni a base acquosa per creare legami tra polveri di minerali solidifcandole. Le sostanze così create possono avere proprietà simili al legno all’osso o all’acciaio. Tutto il processo si sviluppa a temperature che non superano i 240° e in molti casi addirittura a temperatura ambiente.

L’eco-cemento e gli sviluppi futuri

Il processo ha già dato i suoi frutti; ne è un esempio l’eco-cemento. Facendo un confronto tra l’eco-cemento e il comune cemento Portland si evince che il primo, grazie al suo minor contenuto di calcare permettere una riduzione delle emissioni di CO2 in fase produttiva; inoltre il processo di fabbricazione prevede una minor energia termica e i costi, e di conseguenza il prezzo, sono identici.

A questo punto l’idea è favorire la nascita di una serie di start-up che possano dar vita a queste tecnologie eco-compatibili, con il fine di creare nuovi materiali e trattamenti superficiali. Queste start-up andranno ad alimentare piccole e medie imprese che saranno da supporto ad aziende più capitalizzate al fine di veder crescere l’impiego su scala globale di questi materiali.

La sfida di Riman adesso si concentra sull’elettronica. Si sta infatti cercando di sviluppare materiali che supportino apparecchi ottici, magnetici, biomedici, elettronici ed aerospaziali.

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