Tecnologia italiana evita il possibile crollo del grattacielo Taipei 101

Alessandro Garnero

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È successo il 3 aprile 2024, due forti scosse di terremoto di magnitudo 7.4 e 6.5 hanno colpito l’isola di Taiwan provocando diversi danni agli edifici. Il numero delle vittime è stato abbastanza contenuto grazie al fatto che i taiwanesi convivono da sempre con un territorio altamente sismico, ma soprattutto perché gran parte degli edifici sono stati costruiti con soluzioni antisimiche d’avanguardia.

Il grattacielo Taipei 101

Smorzatore di oscillazioni

In questa grave situazione c’è un grande orgoglio italiano che ha sicuramente contribuito ad evitare la tragedia. Il grattacielo Taipei 101, edificio simbolo di Taiwan, ha resistito alla forti sollecitazioni del sisma grazie ad una tecnologia antisismica italiana.

Sulla sommità della torre, tra l’87esimo e il 92esimo piano, è stata posizionata un’enorme sfera d’acciaio dal peso di 660 tonnellate e 5,5 metri di diametro sospesa a 96 cavi in acciaio lunghi 42 metri e collegati alla struttura dell’edificio.

Si tratta di uno dei più grandi Tuned Mass Damper (TMD), cioè un dispositivo a pendolo che inizia ad oscillare in direzione opposta agli spostamenti della struttura in cui viene installato andando di fatto a ridurre l’effetto causato dal terremoto o dalle correnti dei venti. Le forze di inerzia che hanno sollecitato la sfera collegata alla struttura del Taipei 101 avevano verso opposto rispetto alle forze che hanno sollecitano l’edificio e questo ha permesso all’intera struttura di resistere alle scosse.

Tecnologia Italiana

Questo sistema antisismico TMD è a sua volta collegato a 8 dissipatori viscosi prodotti dall’italiana FIP MEC di Selvazzano Dentro (PD), azienda specializzata nella produzione di appoggi strutturali, giunti di dilatazione, dispositivi antisismici, prodotti per le gallerie e accessori per l’ingegneria civile e delle infrastrutture. I dissipatori viscosi sono dispositivi cilindro/pistone in cui la laminazione di un fluido siliconico attraverso un idoneo circuito idraulico permette la dissipazione di energia. È facile immaginare il livello di sollecitazioni che hanno dovuto assorbire gli otto dissipatori collegati alla massa di 660 tonnellate della sfera posta all’interno del Taipei 101 durante le prime due scosse di terremoto.

La Taipei 101 è il quinto grattacielo più alto al mondo, 508 metri di altezza e 101 piani. La sua costruzione e linea architettonica, che richiama il fusto della canna di bambù, la si deve all’architetto taiwanese C.Y. Lee che l’ha inaugurata a dicembre 2004 dopo sei anni di lavori.

La tecnologia Italiana di FIP MEC e la supervisione e collaudo a cura del professor Renato Vitaliani, ingegnere civile e ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Università di Padova, sono stati elementi fondamentali per questo evento che ha colpito Taiwan e preservato la Taipei 101.

Ascolta l’intervista fatta al professor Renato Vitaliani, che ha effettuato il collaudo del sistema TMD presso la Taipei 101.

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