Grazie all’elevata specializzazione nella pre-lavorazione delle lamiere, Acciai di Qualità dispone di efficienti centri di servizi, dotati di impianti di taglio e piegatura di ultima generazione. Fase di piegatura ulteriormente potenziata dalla presenza di un utensile “da record” realizzato da Tecnolame.
Distribuzione e pre-lavorazione di lamiere da treno quarto e coil in acciai di elevata qualità, destinati a molteplici settori industriali quali sollevamento, movimento terra, caldareria e carpenteria strutturale. È di questo che si occupa AdQ, Acciai di Qualità, grazie a una struttura in grado di fornire dal pronto una gamma completa e sempre aggiornata di lamiere prodotte dalle principali acciaierie europee, garantendo una qualificata assistenza tecnica per il loro corretto impiego nelle diverse applicazioni.
«Struttura e organizzazione – spiega Roberto Diaferia, direttore di stabilimento del plant di Nogarole Rocche (VR), nonché direttore di produzione di Acciai di Qualità – che possono contare su 32.000 mq di superficie produttiva coperta, distribuiti nei siti di Vignole Borbera, in provincia di Alessandria, e Nogarole Rocca, in provincia di Verona. A questi si aggiungono poi altri 6.000 mq dei magazzini di stoccaggio e distribuzione di Brescia e di Pomezia, in provincia di Roma».
Fondata nel 1966, e appartenente al Gruppo Cauvin, attivo dal 1890 nell’import-export e distribuzione di prodotti siderurgici, metalli non ferrosi e fertilizzanti, l’azienda da sempre svolge le proprie attività puntando su innovazione tecnologica, competenze, specializzazione ed efficienza. Un approccio reso possibile da una politica d’investimento ben pianificata e che, negli ultimi anni, ha subito un’ulteriore accelerazione.
«Accelerazione – precisa Diaferia – che caratterizzerà anche il prossimo triennio, con nuovi investimenti già definiti e pianificati in tecnologie di piega, taglio e movimentazione».
I recenti investimenti sono stati destinati al potenziamento di entrambi gli stabilimenti di Nogarole Rocca e Vignole Borbera, con l’integrazione di un nuovo impianto di taglio laser a fibra (con sorgente da 20 kW e banco da 13.000 + 13.000 mm) e di una nuova pressa piegatrice LVD da 1.600 ton, con lunghezza utile di piega di 9.000 mm. Pressa, quest’ultima, per la quale Tecnolame ha realizzato un imponente utensile di piega, studiato a disegno per realizzare profili ad alto spessore di grandi dimensioni di elevata precisione e qualità.
Tecnologie di processo allo stato dell’arte
Con i suoi 22.000 mq di stabilimento, il Centro Servizi AdQ di Vignole Borbera (AL) dispone di linee di taglio plasma con potenza sino a 400 A in grado di tagliare lamiere di spessore sino a 70 mm e che, grazie alle teste rotanti di cui sono equipaggiate, hanno la possibilità di realizzare smussi a caldo sino a 45° su 50 mm.
«Alle linee di taglio laser bevel, fra le più potenti e versatili nel loro genere – aggiunge Diaferia – in grado tagliare lamiere fino a 20 mm di spessore e le cui teste di taglio bevel eseguono agevolmente smussi di 50° con precisione decimale, si aggiungono poi linee di ossitaglio con capacità di fuoco sino a 350 mm di spessore e un reparto di piegatura per eseguire sofisticate lavorazioni su lamiere di medio e alto spessore con tolleranze decimali».
Il Centro Servizi di Nogarole Rocca (VR) dispone invece di linee di taglio plasma con dimensioni sino a 60 m x 5 m le quali, grazie alle teste rotanti di cui sono equipaggiati, hanno la possibilità di realizzare smussi a caldo sino a 45° su 50 mm. Sono presenti anche in questo stabilimento linee di taglio laser a doppia torcia in grado di processare lamiere fino a 25 mm di spessore, e provviste di teste di taglio bevel per eseguire smussi di 50° con precisione decimale.
«Allo stesso modo – continua Diaferia – sono disponibili linee di ossitaglio con capacità sino a 350 mm di spessore dotate di unità di foratura a freddo a bordo macchina e un reparto di piegatura con la nuova pressa LVD da 1.600 ton, attrezzabile con l’utensile di piega progettato e realizzato da Tecnolame. L’esperienza dei nostri operatori coadiuvata dall’ultima generazione di presse piegatrici installate e attrezzature annesse nel nostro reparto, permettono l’esecuzione dell’angolo perfetto. Nonostante le differenze di spessore o gli eventuali ritorni elastici del materiale, garantiscono rapidità di esecuzione, rispetto delle tolleranze e ripetitività di piega».
Competenze ad alto valore aggiunto
Grazie al forte orientamento all’innovazione e all’ottimizzazione dei processi, proprio per assicurarsi la più elevata competitività, Acciai di Qualità si è sempre contraddistinta per la lungimiranza non solo nel riuscire a dotarsi per tempo di impianti, tecnologie, strumenti e attrezzature specifiche per differenziarsi sul mercato, ma anche per le competenze messe a disposizione dei propri fornitori in modo esclusivo per raggiungere determinati obiettivi.
«Poco meno di una decina d’anni fa – ricorda lo stesso Diaferia – per primi in Italia, abbiamo per esempio installato un impianto appositamente configurato insieme al costruttore con una doppia testa di taglio con architettura totalmente in fibra ottica».

Qualche anno dopo, nel 2016, la collaborazione viene invece stretta proprio con Tecnolame, interpellata per risolvere una criticità in fase di piegatura rilevata nella produzione di un particolare manufatto.
«Per un nostro cliente – spiega Diaferia – ci siamo trovati di fronte alla necessità di piegare uno spessore d’acciaio alto resistenziale, con una precisione importante che prevedeva l’uso di una matrice con una cava non troppo ampia , richiedendo un tonnellaggio/metro molto elevato».
Acciai di Qualità già disponeva di una macchina capace di erogare potenza con un carico concentrato molto elevato. La soluzione risolutiva proposta da Tecnolame fu dunque quella di progettare e realizzare punzone e matrice capaci di resistere a 200 ton/m. Sebbene l’esito fu positivo, le difficoltà maggiori furono quelle di progettare e realizzare un tool holder a collo di cigno che avesse un incavo molto profondo e la e raggio intercambiabile che fosse capace di resistere a un carico di 500 ton su 2,5 m di lunghezza.
«L’utilizzo di questo particolare utensile – aggiunge Diaferia – su un acciaio che tra l’altro permette di realizzare raggio 1 sulla piega, ha permesso da parte nostra di soddisfare l’esigenza specifica del nostro cliente. La precisione restituita dal manufatto è garantita da severissimi controlli qualità ha inoltre dato maggiore libertà progettuale, al punto tale da far ripensare l’esecuzione di quelli che poi sarebbero diventate parti delicate di un noto produttore di impianti per il sollevamento. E lo si è potuto fare sfruttando in modo vincente la sinergia tra le proprietà dell’acciaio, le cave progettate e realizzate da Tecnolame, monolitiche ed estremamente precise, le prestazioni della pressa piegatrice, oltre che la perizia e le competenze ad alto valore aggiunto dei nostri operatori».
Un vantaggio competitivo per guardare (anche) al futuro
Dall’inizio del rapporto di collaborazione instauratosi tra Acciai di Qualità e Tecnolame, tanti sono stati gli utensili “standard” realizzati e forniti, ma è stata la nuova strategia di crescita intrapresa da qualche anno e i nuovi investimenti a porre le basi per affrontare una nuova importante sfida.
«Acciai di Qualità – rileva Diaferia – ha un focus molto specializzato su acciai alto resistenziali e ultra alto resistenziali e annovera, tra i propri principali clienti, le più importanti realtà dei settori di riferimento serviti. Ambiti in cui il denominatore comune verte nella richiesta di tolleranze sempre più ristrette, poiché i costruttori si spingono a gradi di materiale sempre più elevati. Da qui la scelta di dotarci di un nuova e più potente pressa piegatrice, con l’obiettivo di corredarla di uno strumento indispensabile per efficientare il processo nella realizzazione di manufatti delicati e ad alto valore tecnologico quali ad esempio bracci di telehandler , gru ed autogrù evitando categoricamente l’esecuzione della contro piega che ne andrebbe inevitabilmente a minare l’ integrità strutturale».
Stiamo parlando di un utensile progettato e ideato per abbracciare un notevole numero di forme, soprattutto di profili scatolati di dimensioni geometricamente molto generose.
«Forse non in assoluto – sottolinea con soddisfazione Diaferia – ma senza dubbio, come ricavato dal pieno, quello realizzato da Tecnolame figura tra gli utensili più grandi mai realizzati in Italia e in Europa. Un utensile studiato anche in questo caso per soddisfare le crescenti esigenze attuali ma anche le future e che, come in altri casi, ci deve posizionare sul mercato con un vantaggio competitivo».

Per garantire le prestazioni attese, il processo di progettazione e di realizzazione dell’utensile è stato gestito da Tecnolame in modo molto oculato e meticoloso.
«Da parte nostra – osserva Diaferia – è stata fornita una serie di shape, di forme sulle sezioni realizzabili per i vari spessori, dando contestualmente tutti i gradi degli acciai lavorabili, che oggi arrivano fino al 1100. Inoltre, cercando di non porre dei limiti sugli spessori, potendo puntare quindi anche sul grande tonnellaggio. Tutto ciò per assicurare massima libertà ai progettisti dei nostri clienti, per poterli supportare e accompagnare nel loro lavoro minimizzando o, addirittura, annullando eventuali impedimenti, se non quelli imposti dalla natura fisica del materiale stesso».
Qualità certificata e amica dell’ambiente
Competenze ed esperienza hanno permesso a Tecnolame di realizzare, come già sottolineato, un utensile tra i più grandi mai realizzati dal pieno, con fattori critici non indifferenti, a partire da alcuni requisiti determinanti per la stessa fattibilità. Con questo nuovo ulteriore investimento Acciai di Qualità conferma invece la propria strategia di crescita e di verticalizzazione. Crescita che per quanto concerne il fatturato, attesta lo stesso nel 2023 a circa 100 milioni di euro, mentre è di 550 milioni di euro quello invece complessivo del Gruppo Cauvin di cui fa parte.
«La nostra sfida – evidenzia Diaferia – ovvero la garanzia che dobbiamo costantemente trasferire e dare al mercato è la consapevolezza di disporre di tecnologie e competenze che consentano di soddisfare qualunque esigenza dei nostri clienti».
Oltre 1.500 clienti, dislocati tra Italia ed estero, sempre più esigenti che possono contare su un partner certificato (UNI EN 1090; UNI EN ISO 9001:2015, in grado di fornire lamiere prodotte con le più avanzate tecnologie, garantendo per ogni lamiera il certificati 3.1 secondo la norma UNI EN 10204) e qualificato per la distribuzione e per la pre-lavorazione di lamiere da treno quarto e coil in acciai di elevata qualità.
«Qualità – conclude Diaferia – che è anche sempre più amica dell’ambiente. A questo proposito, quest’anno Acciai di Qualità ha per la prima volta editato il proprio bilancio di sostenibilità. Inoltre, una parte importante degli investimenti pianificati sono stati utilizzati anche per installare impianti fotovoltaici sulle coperture dei nostri stabilimenti, per un totale di 1,5 MW. Un approccio di cui siamo particolarmente orgogliosi e che ci è valsa la recente vittoria del Green Award all’ILTA-Italian Lifting & Transportation Awards 2023, tenutosi durante la manifestazione GIS, Giornate Italiane del Sollevamento 2023».
Tecnolame opera nel settore delle lame industriali e delle guide di scorrimento dal 1980, ovvero oltre quarant’anni di attività durante i quali ha raccolto innumerevoli esperienze che oggi rappresentano un patrimonio importante che l’azienda mette al servizio dei propri clienti. Come nel caso di Acciai di Qualità, per la quale è stato realizzato un utensile “da record” dalle imponenti dimensioni da utilizzare su una pressa piegatrice LVD da 1.600 ton su 9 m di lunghezza utile di piega: un punzone grande incavo porta inserti alto 800 mm, capace di resistere a un carico concentrato fino a 270 ton/m.

«L’utensile – conferma Vincenzo Di Rosa, titolare della Tecnolame – è stato realizzato dal pieno, come fosse un pezzo unico, per una lunghezza complessiva di 9.180 mm, sezionato in 9 elementi da 1.030 mm ciascuno».Grazie al fatto che Tecnolame dispone nei suoi stabilimenti di Paderno Dugnano, alle porte di Milano, di alesatrici con lunghezza utile fino a 12 m, partendo con un peso del grezzo di 21.000 kg di acciaio 42CrMo bonificato si è arrivati al pezzo finito, dal peso complessivo di 8.000 kg.«Nelle zone di lavoro – conclude Di Rosa – per soddisfare le precisioni e i requisiti attesi, l’utensile è stato temprato e rettificato. In aggiunta, per renderlo esteticamente più gradevole, è stato anche sottoposto a un trattamento di pallinatura».Da sottolineare che, per massimizzare la versatilità, si tratta di un punzone porta-inserto, quindi in grado di montare tutti i raggi possibili. Infine, per agevolare e velocizzare il montaggio di questo collo di cigno, o meglio, di questo tool-holder, Tecnolame ha messo a punto un’attrezzatura ad hoc.