Un robot morbido che si muove e cambia forma

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Un nuovo tipo di robot morbido che, prendendo funzionalità dalla robotica tradizionale, ha la capacità di muoversi e cambiare forma in piena sicurezza. Lo hanno sviluppato i ricercatori della Stanford University facendo un primo passo verso l’introduzione di robot leggeri capaci di lavorare a fianco degli umani, aiutandoli a sollevare oggetti pesanti o soccorrendoli in situazioni di pericolo.

Un limite significativo della maggior parte dei robot soft è che devono essere collegati a un compressore d’aria ingombrante o a una parete con notevoli limiti di movimento – spiega Nathan Usevitch, dottore in ingegneria meccanica – Quindi ci siamo chiesti: cosa può succedere se manteniamo la stessa quantità d’aria all’interno del robot?

Un robot a misura d’uomo

Da questo punto di partenza, i ricercatori sono giunti a ideare un robot morbido a misura d’uomo che può cambiare forma, afferrare e maneggiare oggetti e rotolare in varie direzioni.

Descritto come un mix tra Baymax del film “Big Hero 6” e Transformers, il nuovo robot isoperimetrico discende da tre tipi di robot: morbidi, truss e collettivi. I primi sono leggeri e conformi, i secondi hanno un modello geometrico capace di cambiare forma e gli ultimi hanno dimensioni ridotte e lavorano in squadra.

Come funziona il robot morbido

Il nuovo robot è frutto della manipolazione di una struttura morbida con motori tradizionali. Attaccando tanti triangoli insieme e coordinando i movimenti dei diversi motori, i ricercatori hanno dato al robot la capacità di eseguire comportamenti diversi, come raccogliere una palla inghiottendola su tre lati o rotolare attraverso la modificazione del suo centro di massa. Per creare movimento, non è necessario pompare aria dentro e fuori, ma è sufficiente usare l’aria già presente e spostarla con i tre motori.

Il campo della robotica leggera è relativamente giovane, quindi le applicazioni di questi esemplari non sono ancora definite. Dato che la loro morbidezza non pregiudica la robustezza, potrebbero essere impiegati nelle case e nei luoghi di lavoro dove i robot tradizionali rischiano di causare lesioni oppure nella gestione delle catastrofi e, non ultimo, nelle esplorazioni spaziali. Per ora i ricercatori stanno sperimentando forme diverse e stanno considerando l’opportunità di testare il comportamento in acqua.

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