Macchine agricole: trend positivo nel medio e lungo periodo

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La dotazione di mezzi meccanici è fondamentale in ogni contesto produttivo e per ogni modello di impresa agricola, e la crescita della domanda è dimostrata dai dati di vendita, che evidenziano un trend nettamente positivo.

Se si confrontano i livelli del 2015 e quelli del 2022 si notano vistosi incrementi in quasi tutti i mercati. Gli Stati Uniti sono passati dalle 205 mila trattrici del 2015 alle 271 mila del 2022, l’India è passata da 484 mila trattrici a 912 mila, l’Europa occidentale da 171 mila a 196 mila, il Giappone è passato da 20 mila e 34 mila trattrici, il Canada da 24 a 31 mila, la Russia da 22 mila a 35 mila, e tutti i principali mercati si sono attestati su livelli elevati, con la Cina prossima alle 400 mila unità, e la Turchia oltre le 60 mila.

Negli otto anni considerati, il numero di trattrici complessivamente censite è passato da poco più di 1.9 milioni di unità a quasi 2.5 milioni. Nel 2022 il commercio mondiale di macchine agricole ha raggiunto un valore pari a 29 miliardi di euro con un aumento di quasi il 35% rispetto al 2021 (dovuto anche all’incremento dei prezzi), al culmine di una tendenza, che, secondo le elaborazioni Export Planning, ha visto dal 2009 al 2022 un aumento dei flussi commerciali pari al 4,7% annuo. Per quanto riguarda le altre tipologie di macchine, il commercio mondiale ha raggiunto nel 2022 un valore di oltre 70 miliardi di euro (+25%) con un tasso di crescita, sempre nel periodo 2009-2022, del 5,6% medio annuo.

Naturalmente, all’interno di un trend positivo nel medio e lungo periodo, si riscontrano oscillazioni di mercato determinate dalle particolari congiunture. Il bilancio 2023 evidenzia per l’appunto un calo delle vendite a livello globale. La congiuntura economica sfavorevole, unita al ritardo degli incentivi pubblici per l’acquisto di macchine agricole di ultima generazione, ha rallentato nel 2023 la crescita del mercato nazionale delle trattrici dopo gli elevati volumi di vendita del biennio 2021/2022. I dati sulle immatricolazioni – elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – evidenziano infatti per le trattrici un calo del 12,9% in ragione di 17.613 mezzi immatricolati (erano stati 20.211 nel 2022). La flessione ha interessato soprattutto i modelli di media potenza, dai 57 ai 130 kW (-23%), mentre le basse potenze da 20 a 56 kW (-5%) e le gamme superiori ai 130 kW (-14%) hanno registrato contrazioni inferiori. Cresce invece la classe 0-19kW, che vede aumentare le immatricolazioni del 63%. Per quanto riguarda le altre tipologie di macchine, la contrazione delle vendite ha caratterizzato anche i rimorchi, che registrano una flessione dell’8,1% e si fermano a 7.718 unità immatricolate contro le 8.398 del 2023, e i sollevatori telescopici, che, tuttavia, non si sono allontanati dai volumi dell’anno precedente (-3,4%) in ragione di 1.141 unità (40 in meno del 2023). Rispetto all’andamento del settore nel suo complesso, vanno in controtendenza sia le mietitrebbie che le trattrici con pianale di carico. Le prime vedono aumentare le vendite del 10,2% con un totale di 390 unità a fronte delle 354 del 2022; le seconde invece del 15,9%, passando da 529 a 613 mezzi venduti.

Nel 2023 il trend del mercato è stato condizionato soprattutto da variabili congiunturali, quali l’inflazione e il rialzo dei tassi di interesse, e da un acuirsi delle tensioni, oltreché, come detto, dall’incertezza dovuta al ritardo dei fondi pubblici per l’acquisto di macchine innovative.

SOS incentivi

La flessione delle vendite non è invece associata a una frenata della domanda, che si è mantenuta dinamica anche in un anno particolarmente instabile. I dati relativi alle immatricolazioni di trattrici nuove (17.613) e di macchine usate (57.782 pari ad un +8.1% sul 2022) indicano infatti che il settore agromeccanico italiano esprime una domanda pari a circa 70.400 mezzi (in linea con il 2022, ma ben superiore a quella degli anni pre pandemia), e che questa viene soddisfatta soprattutto con l’acquisto di mezzi di seconda mano, non in grado di soddisfare le esigenze produttive di un’agricoltura moderna e sostenibile. I programmi di incentivazione svolgono dunque un ruolo fondamentale per il rinnovamento del parco macchine, soprattutto in uno scenario come quello attuale, caratterizzato da grande incertezza. «Nei prossimi mesi – conclude FederUnacoma, un eventuale peggioramento della congiuntura economica e del quadro geopolitico, associato a una nuova fiammata dei prezzi rischiano di frenare ulteriormente le vendite, mentre la piena entrata a regime dei nuovi strumenti di agevolazione, PSR, PNRR, Nuova Sabatini, bando ISI-Inail agricoltura, Fondo Innovazione, e l’alleggerimento della stretta creditizia potrebbero dare impulso al mercato».

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