Sono oltre un centinaio i partecipanti che si sono accreditati lo scorso 5 giugno all’incontro organizzato presso l’università Carlo Cattaneo di Castellanza dedicato a approfondire le opportunità per le imprese italiane interessate a investire negli Stati Uniti.
Organizzato da Ice Agenzia, in collaborazione con Federmacchine, la federazione dei costruttori italiani di beni strumentali, Select Usa, Liuc, Case e Simest, nell’ambito del progetto Machines Italia, il seminario si è incentrato sull’analisi di ragioni, vantaggi, modalità di presidio del mercato USA, tra i più interessanti e dinamici, anche in ragione del fenomeno di nuova industrializzazione avviata dopo la crisi del 2009.
Tra il pubblico numerosi imprenditori, in rappresentanza dei settori che fanno capo a Federmacchine, giunti da tutta Italia, a conferma dell’interesse che il mercato statunitense riveste per le imprese italiane del comparto.
Con 4.200 imprese, 146.000 addetti e un fatturato che si è attestato, nel 2013, a 29 miliardi di euro, l’industria italiana costruttrice di beni strumentali risulta particolarmente predisposta a operare sui mercati stranieri cui destina circa il 75% della produzione, distribuita sia nei mercati emergenti, quali Cina e India, sia in quelli affermati come Germania e Stati Uniti.
D’altra parte, ha affermato Alfredo Mariotti, segretario generale Federmacchine, “dopo il crollo registrato nel 2009, l’export italiano di settore in USA è tornato a crescere in modo costante, fino a raggiungere quota 1,9 miliardi di euro nel 2013, valore che fa degli Stati Uniti il terzo mercato di sbocco dell’industria italiana del bene strumentale“.
Nel corso dell’evento professionisti e esperti internazionali invitati da Ice Agenzia hanno risposto alle domande degli imprenditori interessati a chiarire dubbi e incertezze su come rendere più efficace la propria presenza negli Stati Uniti.