Componenti per autoveicoli: un mercato in leggera flessione

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Nel primo semestre 2019, l’export del settore dei componenti per autoveicoli si riduce del 2,1% rispetto a gennaio-giugno 2018, e ammonta a 11.49 miliardi di euro (l’export italiano di tutte le merci registra, invece, un incremento del 2,7%). Nello stesso periodo, si registra una lieve crescita delle importazioni della componentistica (+0,4%), per un valore di 8 miliardi di euro, portando così la bilancia commerciale a un saldo positivo di circa 3.49 miliardi di euro, in flessione del 7,5% rispetto al 1°semestre 2018.

Un settore strategico

Le esportazioni del settore componenti rappresentano il 4,8% di tutto l’export italiano, mentre le importazioni valgono il 3,7% circa, quote che salgono rispettivamente al 5% e al 4,2% se si esclude dal totale dei flussi commerciali il comparto energia. «Per la prima volta dal 2014 e dopo un 2018 a +5%, l’export della componentistica automotive italiana registra una flessione nel 1° semestre dell’anno in corso – ha dichiarato Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti ANFIA. Nel periodo gennaio-giugno 2019 calano anche la produzione, -6,5%, gli ordinativi e il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e relativi motori. Nello specifico, secondo gli ultimi dati Istat disponibili, l’indice del fatturato totale del comparto delle parti e componenti per autoveicoli registra, nei primi sette mesi del 2019, un ribasso del 6,9%, con una componente interna in diminuzione del 14,1%, mentre il fatturato estero chiude a +0,7%. Analoga, nel cumulato gennaio-luglio, la situazione degli ordinativi, in flessione del 9,2%; -14,6% e -4% le rispettive componenti
interna ed estera. Questi dati cominciano a riflettere anche gli effetti del calo della produzione di autovetture in alcuni mercati europei, in particolare la Germania, dove la contrazione è stata del 10,8% nel 1° semestre 2019, in UK del 20,2%, in Italia del 19,1%
e in UE del 6,8%, ovvero 600.000 vetture in meno rispetto al 1° semestre 2018».

La componentistica automotive è un comparto chiave dell’economia italiana, che conta oltre 2.200 imprese sul territorio, per un fatturato di 49.3 miliardi di euro e 158.700 addetti diretti (compresi gli operatori del ramo della subfornitura).

Sempre in riferimento al 1° semestre 2019, l’export della componentistica verso i paesi UE 28 vale 8,58 miliardi di euro (+3,8%) e pesa per il 75% di tutto l’export componenti (era il 70% nel primo semestre 2018), con un avanzo commerciale di 2.7 miliardi di euro (+8,3% sul saldo del primo semestre 2018). L’export verso i paesi extra UE è di 2.9 miliardi di euro (-16%) e produce un saldo positivo di 791 milioni di euro (-38%). La classifica dell’export per paesi di destinazione vede al 1° posto sempre la Germania, con 2.4 miliardi di euro (+6,4% la variazione tendenziale) e una quota del 21%
sul totale; seguono Francia (11% di quota), UK (8,2%), Spagna (7,6%), Polonia (6%), che supera gli USA (5,2%), Turchia (4%), Austria (3,3%), Repubblica Ceca (2,6%) e Ungheria (2,4%).

Le imprese italiane esportano verso l’area NAFTA componenti per un valore di 893 milioni di euro, in diminuzione del 18%, con un saldo attivo di 585 milioni di euro (il 3% in meno del 1° semestre 2018). Il valore dell’export cala del 23% verso gli USA e del 5%
verso il Messico, mentre aumenta del 2% verso il Canada. Nel 1° semestre 2019, le esportazioni italiane di componenti verso l’area Mercosur valgono 308 milioni di euro, in aumento del 7% e con un saldo positivo per 257 milioni di euro (il 16% in più rispetto allo stesso periodo del 2018). Il primo mercato asiatico è la Cina (168 milioni di euro esportati, -38% rispetto a gennaio-giugno 2018 e un saldo negativo di 423 milioni), seguita dal Giappone (142 milioni di euro, -1%, con un saldo negativo di 2.5 milioni).

Tra i paesi europei al di fuori dell’UE, diminuiscono le esportazioni verso la Turchia (-26%, pur mantenendo un saldo attivo di 132 milioni di euro), verso la Serbia (-37%) e verso la Russia (-5% e un saldo attivo di 71 milioni di euro).

La suddivisione dei componenti in macro-classi, vede il comparto delle parti meccaniche (inclusi accessori e vetri) totalizzare il 68,2% del valore dell’export con 7.84 miliardi di euro (+0,5% rispetto al 1° semestre 2018) e un saldo attivo di circa 3.46 miliardi. Seguono il comparto dei motori – per un valore di 1.99 miliardi di euro (-12%), che pesa per il 17% sul totale esportato della componentistica, con un saldo attivo di 480 milioni di euro – e il comparto degli pneumatici e articoli in gomma, che registra un lieve decremento, dello 0,2%, sul 1° semestre 2018, con un saldo negativo di 259 milioni di euro, così come componenti elettrici e affini. Per i singoli componenti, hanno un saldo positivo significativo le seguenti voci: parti ed accessori destinati al montaggio (+1.33 miliardi di euro), freni (+548 milioni di euro), ponti con differenziale (+516 milioni), motori e parti di motore (+480 milioni), parti e accessori di carrozzerie (+369 milioni), cambi (+221 milioni) e ruote (+174 milioni).

di Simonetta Stella

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