I dispositivi di protezione individuale

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Gli operatori che lavorano sulle macchine in oggetto, nelle operazioni di manipolazione delle polveri e nella manutenzione devono indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti e forniti dal datore di lavoro. I DPI devono essere idonei e adeguati ai rischi e possono essere distinti sulla base della tipologia di attività che devono essere condotte.

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Le attività di carico/scarico della macchina che richiedono la manipolazione delle polveri per la preparazione della macchina di stampa vengono definite “ordinarie” ed è fondamentale utilizzare i seguenti dispositivi di protezione individuale.

I dispositivi fondamentali

Guanti in nitrile non talcati

Necessario indossare dei guanti che devono necessariamente essere in nitrile, in quanto sono più resistenti rispetto a quelli in lattice. Inoltre, devono essere non talcati e, quindi, non devono contenere all’interno della polvere che potrebbe creare contaminazione con le polveri metalliche che andremo ad utilizzare. I guanti proteggono l’operatore nel momento in cui entra in contatto con le polveri ed evitano, ad esempio, che possano finire in prossimità di ferite.

Occhiali di protezione con protezioni laterali

Possiamo capire le ragioni del loro utilizzo guardando i simboli di pericolo che troviamo su ciascun dispositivo di protezione individuale. Nel caso degli occhiali abbiamo il simbolo generale di pericolo e il simbolo di pericolo di danni permanenti (cancerogeni). Durante la manipolazione delle polveri potrebbero crearsi delle nubi causate dalle operazioni effettuate dall’operatore e che dunque potrebbero depositarsi negli occhi di quest’ultimo. L’utilizzo degli occhiali protettivi non permette che ciò accada, evitando dunque all’operatore di procurarsi delle ferite nelle palpebre.

Maschera protettiva

È necessario indossare una maschera protettiva dotata di filtri di tipo FP3. Questa tipologia di filtri è in grado di impedire il passaggio di particolato molto sottile (PM1). La granulometria delle polveri utilizzate nei processi additive arriva fino a PM1, il che vuol dire particolato che può raggiungere dimensioni con diametro comprese tra 1 mm e 0,3 mm.

Abbigliamento ritardante di fiamma

L’utilizzo di tale abbigliamento consente di proteggere l’operatore durante le operazioni in cui movimenta polveri a bordo macchina isolandolo dal contatto con esse. È consigliato l’utilizzo di indumenti di colore bianco che consentono di vedere con maggiore facilità l’eventuale deposizione di polvere sugli stessi. Le polveri metalliche, essendo infiammabili costituiscono un ulteriore rischio per l’operatore e dunque l’utilizzo di vestiti ritardanti di fiamma aumenta la protezione dell’operatore.

Scarpe antinfortunistiche di tipo ESD

Sono necessarie per evitare danni dovuti a dei colpi accidentali o a carichi pesanti che cadono a terra come, ad esempio, la piattaforma di costruzione. I simboli di pericolo associati a questo DPI sono il pericolo di infortunarsi, il pericolo di incendio e di esplosione. Per tali ragioni le scarpe devono essere di tipo ESD, ossia in grado di isolare l’operatore dal pavimento su cui opera ed evitare che sia collegato a terra. Nel caso in cui non fossero indossate scarpe di questa tipologia, la salute del lavoratore potrebbe essere a rischio. Nel caso in cui non si indossassero delle scarpe ESD il lavoratore sarebbe collegato a terra e potrebbe scaricare carica elettrostatica nel momento in cui tocca una superficie della macchina chiudendo il circuito elettrico. Se, ad esempio, ci fosse della polvere residua (combustibile) presente in un’ambiente in cui c’è ossigeno (comburente) la probabilità di un incendio sarebbe alta a causa dell’innesco dovuto al contatto tra l’operatore e la macchina. L’utilizzo di scarpe ESD evita tutto ciò isolandolo dal pavimento ed evitando che si chiuda il circuito tale da favorire l’innesco.

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