Prodotti miniaturizzati, o con dettagli tali da dover ricorrere a microlavorazioni, richiedono processi produttivi ad alto contenuto tecnologico, in grado di garantire adeguata precisone.
La richiesta di prodotti miniaturizzati Ú in continua crescita, sia perché concorrono al contenimento del peso, sia per una questione di spazi occupati. à evidente come «maneggiare» un pezzo miniaturizzato implichi attenzioni differenti rispetto al classico macro. Da qui nascono termini e applicazioni che, seppur concettualmente analoghe fra macro e micro, implicano tecnologie di base differenti.
Sono ormai di uso comune termini quali micromachining, precision engineering o microengineering, che si riferiscono ai tre momenti principali dellâingegnerizzazione di un prodotto, dallâidea al prodotto finito. Con precision engineering si intendono tutte quelle attivitĂ di R&D, design, misura, industrializzazione di componentistica-sistemi per la meccanica, lâelettronica, lâottica, che richiedono elevata accuratezza; con microengineering ci si riferisce alla progettazione e produzione di manufatti miniaturizzati, o comunque di piccole dimensioni, caratterizzati da elevati volumi produttivi e basso costo. Per quanto riguarda il microengineering, cui si associa anche il termine nanomachining, puĂČ essere definito (o interpretato) in diversi modi: secondo le dimensioni, secondo la funzione del componente, o secondo il settore/area di applicazione. Ă di uso comune interpretare il microengineering come la lavorazione di pezzi con almeno una dimensione che va da qualche decina di nanometri a qualche millimetro.
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