Meccanica GN: carbonio, un materiale fuori dall’ordinario

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Stefano Mucelli, Technical Management della Meccanica GN S.p.A.
Stefano Mucelli, Technical Management della Meccanica GN S.p.A.
Stefano Mucelli, Technical Management della Meccanica GN S.p.A.

«Da molto tempo la nostra attività è strettamente connessa alla Formula 1 – esordisce il Technical Management, Stefano Mucelli – e alle migliori squadre che partecipano al campionato mondiale riserviamo una buona parte delle energie profuse. Un impegno gravoso, dato che i particolari da realizzare, mai comuni, richiedono grandi capacità tecniche nell’impiego delle macchine utensili, ma nello stesso tempo assai gratificante considerando che alla fine di ogni competizione sul podio in qualche modo ci siamo sempre anche noi. Collaborare con gli operatori di questo ambiente significa altresì dimostrarsi in grado di sostenere i loro ritmi forsennati e quindi non perdere mai quella istantanea reattività alle loro richieste perché dall’invio del disegno del pezzo alla sua creazione il tempo concesso è limitatissimo. Il contributo che offriamo, particolarmente intenso nel periodo di preparazione delle monoposto per il nuovo campionato, vale a dire da novembre a marzo, si riferisce a componenti meccanici fondamentali presenti sia nel telaio, che nel cambio e nel motore. Fra quelli costruiti con soddisfazione ne ricordo uno interamente eseguito da me quando lavoravo ancora in produzione, e cioè il basamento di un motore da Formula 1 in sinterizzato di alluminio contraddistinto da tolleranze strettissime sui fori principali riservati ai cilindri. Il risultato è stato fantastico».
Vanto del made in Italy del truciolo da oltre cinque lustri, la Meccanica GN, negli ultimi anni, prendendo atto di un generale calo di interesse nei riguardi della Formula 1, causato, fra l’altro, da regolamenti giudicati dagli stessi addetti ai lavori discutibili con conseguenti danni all’immagine di tale mondo, sta precauzionalmente allargando il suo raggio d’azione anche ad altre aree industriali di primo piano, fra le quali, soprattutto, l’aeronautica, dove sta già ottenendo ottimi riscontri, seguita da nautica, packaging, biomedicale, energetico ecc. Alla clientela attiva in tali comparti garantisce l’impiego di quelle che finora si sono dimostrate carte vincenti nel mercato delle lavorazioni meccaniche: dinamismo, costi competitivi e tempestività di servizio.

Un… salotto d’officina
«Lo spirito che ci anima – rivela Stefano Mucelli – è quello che ci trasmette il nostro titolare, Andrea Nicolini: proiettarsi verso il futuro, posare su ciò che ci circonda uno sguardo ottimista e propositivo, affrontare nuove sfide e traguardi sempre più ambiziosi con la competenza che ci distingue e soprattutto con inesauribile disponibilità. E tutto ciò senza mai dimenticare il valore della bellezza come canone di vita a cui ispirarsi. Un concetto, quest’ultimo, che non deve apparire esagerato parlando di lavorazioni meccaniche perché certi pezzi che escono dalla ditta sono un piacere per gli occhi, dei veri e propri gioielli dai quali talvolta quasi mi dispiace separarmi, ognuno frutto della più evoluta tecnologia ma anche del tocco finale della mano dell’uomo, figura al centro di ogni nostro progetto». E che alla Meccanica GN progresso ed aspetto estetico siano ovunque un tutt’uno lo constatiamo quando Stefano Mucelli ci invita a visitare quella che più che un officina sembra un elegante salotto a cui è stata appena passata la cera sui pavimenti di resina grigia. A suscitare stupore è altresì la silenziosa operosità dei macchinari presenti, tutti di nuova concezione e assolutamente privi di una benché minima macchia di olio o di grasso nella loro parte esterna. Le maestranze, in divisa aziendale, operano con gesti sicuri nello spazio riservato alle loro macchine, delimitato da una pavimentazione rossa bordata da una striscia gialla. «Solo entrando qui si può capire la spessore di questa società – osserva il nostro interlocutore – In totale i mezzi produttivi in funzione superano la quarantina, con un’età media di 5 anni: i più rappresentati sono i centri di lavoro a 5 assi di varie dimensioni, ne abbiamo ben 24, di cui 4 riservati alla lavorazione del carbonio, per quanto riguarda invece i torni all’appello rispondono in 6, tutti motorizzati, a 3 assi estendibili a 5, un valido apporto lo forniscono, inoltre, 2 elettroerosioni a filo e 1 a tuffo, 1 alesatrice con una corsa di 6.500 mm, impianti di rettifica e levigatura nonché una nutrita schiera di macchine misura e controllo alloggiate nella sala metrologica».

 

Pro e contro del progresso
Stefano Mucelli da esperto di meccanica rileva, con lucida obiettività, anche qualche ombra nella attuali proposte dei costruttori di macchine utensili: «Ora ci compiacciamo del design accattivante degli ultimi modelli, “vestiti” a festa con sgargianti carter di plastica, anziché di metallo, e pieni di led e lucine, peccato però che denotino un leggero peggioramento in affidabilità rispetto alle versioni precedenti: le macchine sono ultrasofisticate, zeppe di elettronica e basta un nulla per farle andare in tilt; del resto è giusto altresì ammettere che rispondono ad una precisa esigenza del mercato odierno, la cui parola d’ordine è competitività, perché se venissero ancora costruite con la mentalità di una volta non le comprerebbe più nessuno. Dunque bisogna accettare l’idea che i macchinari attuali non durano più 20 anni e che vanno costantemente controllati e manutenuti, e soprattutto trattati con riguardi prima non usati. Detto questo ritengo doveroso aggiungere che nei dieci anni da me finora vissuti nel settore, caratterizzati da una forsennata corsa della tecnologia, i passi in avanti compiuti nell’ambito della programmazione CAM sono stati notevoli: infatti, se all’inizio del mio percorso professionale tale operazione poteva richiedere un giornata con le applicazioni ed i software ora disponibili te la cavi al massimo in un’oretta».
Rimanendo in tema di evoluzione tecnologica il nostro interlocutore è d’accordo nell’assegnare agli utensilieri un plauso particolare definendo le migliorie da essi apportate ai loro prodotti pazzesche: «L’utensile ha assunto un peso determinante ai fini della riduzione dei tempi e dei costi e adesso sul mercato, grazie all’ampia concorrenza, non c’è che l’imbarazzo della scelta con nuove proposte sfornate quasi ogni giorno. Di bello c’è poi che oggi a un produttore di utensili puoi addirittura chiedere il prodotto cucito su misura per le tue esigenze. Ed è difficile che un costruttore di macchine possa fare altrettanto. Ma in futuro chissà!».

Scatola guida per Formula Uno
Scatola guida per Formula Uno

Spazio al carbonio
Fra i materiali utilizzati dalla Meccanica GN ne figura uno fuori dall’ordinario: il carbonio. Ad esso l’azienda ha riservato un apposito reparto dove si utilizzano utensili non convenzionali in diamante policristallino e strumenti dedicati a controlli speciali. «La lavorazione del carbonio negli anni si è ampliata – informa il Technical Management, Stefano Mucelli – ed ora ricopre una consistente fetta del fatturato con riferimento a diversi prodotti, fra cui, ad esempio, i dischi e le pastiglie per l’impianto frenante di auto e moto. A renderne complicato l’uso più che la sua durezza, tutto sommato non eccessiva, è il fatto che sia un materiale molto abrasivo, il che, durante la sagomatura di un pezzo, comporta problematiche legate all’usura degli utensili e al riscaldamento generato; inoltre, dato che il carbonio produce polveri, si adotta la lavorazione a secco riservando un’attenzione particolare all’aspirazione delle polveri stesse».

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