SDM Measuring Instruments: l’eccellenza della metrologia

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Alessandro Landucci, responsabile della pratese SDM Measuring Instruments, specializzata come laboratorio di taratura,  è convinto della relazione diretta fra l’attenzione alla metrologia, sia in termini di verifica e controllo della strumentazione e l’impatto che ha sul prodotto, e l’eccellenza delle produzioni, che va a braccetto con la competitività. Ed è testimone diretto di come negli ultimi anni il business delle tarature e misurazioni in genere sia esploso anche nel nostro Paese, essendo il suo laboratorio focalizzato sulla taratura degli strumenti di misura usati poi dalle imprese. «Il nostro lavoro cresce costantemente», ha detto Landucci a Subfornitura News, «a tassi del 15-20% ogni anno, peraltro in linea con le nostre previsioni e aspettative. Siamo posizionati come società di servizi in una nicchia nella quale la qualità è requisito primario, come per la manifattura. Cambiano e aumentano, col tempo, i clienti, grazie anche al fatto che riusciamo sempre a trovarne di nuovi, e a loro ci rivolgiamo con attenzione e proponendo un servizio sempre più efficiente».

Specializzato in particolare nel settore della lunghezza, ma non solo , Sdm Measuring Instruments è infatti Accreditato quale Centro LAT N. 142 (Laboratorio accreditato di taratura) da Accredia, unico organismo di accreditamento del settore, e ha beneficiato in prima persona della maggiore sensibilità diffusasi presso le aziende: «Dalle sette persone che eravamo poco più di due anni fa», ha proseguito Landucci, «siamo passati a 14. La superficie delle nostre strutture è raddoppiata con l’acquisizione di un altro capannone nel 2014, e con la sua messa a regime quest’anno è aumentata anche la nostra capacità. La sensibilità dei professionisti e soprattutto degli addetti al controllo qualità è in continuo incremento, gli strumenti di controllo vengono sempre più considerati essenziali per il contenimento degli sprechi e degli scarti. Se il mercato impone requisiti sempre più sfidanti; il controllo offre il valore aggiunto della sicurezza». Con l’obiettivo di mantenere un focus il più possibile forte sulla bontà dei suoi servizi Sdm si è posta l’ottenimento di nuovi accreditamenti, che viaggia di pari passo con gli investimenti in tecnologie: «Ci siamo dotati recentemente di un interferometro laser», ha detto Landucci, «e saremo fra i primi a portare queste apparecchiatura, per altri versi già consolidata, in accreditamento presso Accredia».

Fra i comparti nei quali Sdm è più attiva c’è quello della lunghezza, che più direttamente riguarda la meccanica generale italiana, ma non mancano diversificazioni nei campi delle misurazioni di pressione e temperatura. Gli interessi del lab toscano si estendono dalla lavorazione dei metalli a quella della plastica e all’elettronica e i suoi clienti sono per il momento di rigorosa origine italiana. «L’internazionalizzazione può però essere un traguardo alla nostra portata», ha anticipato Landucci, «e anche per questo siamo così attenti agli accreditamenti. Senza dubbio però nella Penisola le commesse sono sempre numerose, e per andare all’estero dobbiamo strutturarci in modo adeguato». Chi guarda frequentemente alle esportazioni, anche come via di uscita dalla stagnazione del fronte interno, sono i clienti di Sdm e gli utilizzatori finali della sua offerta. «La nostra crescita», ha detto Landucci, «è anche la spia della selezione che la recessione ha messo in atto presso i produttori di casa nostra e che ha spinto i più accorti a dare più attenzione ai dettagli. Sono essenziali per potersi meglio proporre oltreconfine: misurare e controllare gli strumenti è una garanzia di competitività». Quella stessa competitività che Sdm ha saputo conquistarsi proprio in coincidenza con la crisi e che ora è attesa a un ulteriore progresso, con il moltiplicarsi degli accreditamenti e il conseguente aumento numerico delle risorse umane. «La nostra struttura», ha detto e concluso Alessandro Landucci, «deve essere in grado di sostenere la crescita ed è anche per questo che siamo pronti ad altri investimenti in tecnologie. Già l’interferometro ci apre un mondo di processi di misurazione più numerosi e che siamo in grado di affrontare con procedure mai sperimentate in precedenza, su prodotti specifici. Adesso l’intenzione è di dotarci di una camera climatica per le verifiche di temperatura e umidità e di apparecchiature all’avanguardia quali un forno di calibrazione. D’altronde anche i mercati ai quali i nostri clienti si rivolgono abitualmente sono in fermento, sospinti dalla vivacità dell’auto e da quella dell’aerospazio, ma pure dall’elettro e dal biomedicale».

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