RETTIFICATRICI: sofisticate ma semplici

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Giorgio Bergamini, titolare delle Officine Meccaniche Bergamini S.r.l.
Giorgio Bergamini, titolare delle Officine Meccaniche Bergamini S.r.l.

Per capire in che modo sta evolvendo il mondo della rettifica nel settore degli stampi, ci siamo rivolti a due storiche imprese produttrici di rettificatrici tangenziali per piani: le Officine Meccaniche Bergamini S.r.l. (Mirandola, MO) e la Delta S.r.l. di Cura Carpignano (PV).

Giorgio Bergamini, titolare delle Officine Meccaniche Bergamini, mette in evidenza che la ripresa, a livello generale, è ancora incerta in quanto si alternano fasi di crescita a momenti di stagnazione: «Nel particolare ambito degli stampi, o meglio dello stampaggio, notiamo invece che molte officine stanno tornando ad allestire internamente un “reparto attrezzeria” dotato anche di macchine utensili e rettificatrici per costruire piccoli stampi o effettuare riprese e manutenzioni, al contrario che nel recente passato quando tutto veniva esternalizzato. Si tratta di un fenomeno positivo perché aumenta la richiesta di macchine».

Quanto ai principali trend tecnologici, Bergamini osserva: «Le richieste più frequenti riguardano rettificatrici semplici da utilizzare ma comunque dotate di tecnologia interna avanzata e di un alto livello di automatizzazione, al fine di realizzare produzioni senza presidio umano. Occorre rilevare che il mercato cerca sempre più di frequente macchine utensili multitasking, macchine cioè capaci di realizzare il pezzo finito e che possono fresare, forare e rettificare i pezzi in un unico piazzamento. Tali macchine erodono piccole quote di mercato alle rettificatrici pure, ma noi comunque cerchiamo di andare per la nostra strada sviluppando soluzioni di rettifica sempre più avanzate».

Guardando al futuro, Bergamini precisa: «La tendenza è quella appena descritta: sono allo studio macchine di rettifica ancora più semplici da utilizzare ma di tecnologia sofisticata e automatizzate. Inoltre, vi sono in corso diversi studi per migliorare il materiale con cui sono costruiti gli utensili, cioè le mole, mediante leganti speciali e i cosiddetti superabrasivi. Le nuove rettificatrici dovranno perciò essere adeguate per supportare queste mole di nuova concezione».

Maurizio Ceri, responsabile vendite Italia della Delta S.p.A.
Maurizio Ceri, responsabile vendite Italia della Delta S.p.A.

L’altro punto di vista autorevole è quello di Maurizio Ceri, responsabile vendite Italia della Delta: «Il mercato sta vivendo una fase di mercato positiva e, pur con tutte le cautele del caso, possiamo dire che la produttività è quasi tornata ai livelli pre-crisi, crisi che ha messo a dura prova molte aziende e alcune le ha anche “cancellate”».

Per superare questa difficile fase, in che modo è mutata la tecnologia? «Per quel che ci riguarda, dal 2008 a oggi abbiamo ultimato la trasformazione della nostra produzione da tavola a croce a montante mobile, aumentando il livello di affidabilità e precisione. La nuova modularità ci ha permesso di ampliare la gamma produttiva e guadagnare in flessibilità. Il mandrino idrodinamico, le guide idrostatiche e il montante mobile sono le soluzioni tecnologiche alla base della nostra produzione da sempre in quanto queste scelte conferiscono alle rettificatrici una qualità superiore. Nell’ottica di ampliamento di gamma “montante mobile”, abbiamo inoltre introdotto nuove rettificatrici tangenziali a tavola rotante aventi, oltre alle caratteristiche sopraelencate, anche la tavola rotante idrostatica movimentata da motore torque».

Come vede il futuro della rettifica all’interno del panorama nazionale? «Lo scenario dei costruttori di macchine rettificatrici si è ristretto, come dicevo, a causa della crisi. Alcuni hanno chiuso, altri si sono accorpati, ma accorrerà ancora del tempo per capire se l’attuale riassetto sarà duraturo. Dal punto di vista tecnologico, a parte le macchine speciali, a mio parere le rettificatrici “standard” vanno verso la “polifunzionalità”, con la caratteristica cioè di consentire altre lavorazioni al fine di ridurre costi e tempi dei cicli di produzione. Anche se lo “zoccolo duro” della rettifica rimane ancora la spianatura, oggi le rettificatrici moderne permettono di ottenere superfici con Ra pari a 0,05, come in lappatura; di realizzare punzoni o profili mediante lavorazioni a tavola rotante, ecc. Per contro, su torni e frese cominciano a essere possibili operazioni di rettifica, e questo erode mercato delle rettificatrici vere e proprie sicché occorre sempre essere “vigili”. Credo che la ricetta giusta sia quella di ascoltare e assistere il cliente al fine personalizzare il più possibile la macchina rispetto alle sue esigenze. Ciò è possibile grazie a soluzioni flessibili e modulari».

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