Il 17 marzo, durante la scorsa edizione della fiera MECSPE di Parma, si è svolto il convegno sul tema: “Stampo, attrezzatura o quasi macchina?”. Si è trattato di un appuntamento molto atteso da chi opera nel settore, in quanto è ormai all’ordine del giorno il tema se considerare o meno gli stampi all’interno della Direttiva Macchine. Il convegno, moderato dal prof. Claudio Giardini, docente di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione dell’Università degli Studi di Bergamo, è risultato particolarmente animato, sia per gli interventi dei relatori, di grande qualità, sia per l’interesse del pubblico. L’ing. Ugo Gecchelin, Consulente Sicurezza & Direttiva Macchine, ha inquadrato il tema generale dal punto di vista normativo; hanno poi illustrato il punto di vista delle aziende Riccardo Passuello, Sales Manager di Uniform S.r.l. (Marostica, VI), Eddy Corrent, Moulds Department & Prototipying Manager della Lino Manfrotto + Co. S.p.A. (Feltre, BL), e Guido Giasini della Giasini S.p.A. (Grassobbio BG). Hanno completato la giornata gli interventi di Alessandro Scalici, Sales Manager della Pantostamp di B. Scalici (Opera, MI), che ha riportato la posizione di UCISAP, e Vittorio Pesce, CTU in ambito tecnico industriale del Tribunale di Milano, il quale ha proposto un esempio di quello che potrebbe succedere nel caso in cui la decisione fosse delegata a un giudice. Al termine dell’incontro, i pareri registrati sono stati molto contrastanti; per alcuni degli intervenuti gli stampi continuano a essere elementi “inerti”, cioè utensili; per altri dovrebbero essere considerati attrezzature intercambiabili o quasi macchine, e come tali rispondere agli obblighi della Direttiva (accompagnamento di un manuale tecnico, la marcatura CE, ecc.), il che tuttavia costituirebbe un costo supplementare per le aziende.
Per altri ancora, invece, sarebbe necessario distinguere caso per caso. In generale, la sensazione è che la questione sia ancora aperta e a un bivio. È ormai necessario che la comunità scientifica prenda una decisione chiara e univoca, magari interpellando enti e istituti tecnici nazionali e sovrazionali, in modo da seguire una strada precisa e indirizzare le aziende nella maniera corretta. A breve si attendono, dunque, ulteriori sviluppi.
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Direttiva Macchine e stampi: siamo al bivio
- 01 Aprile 2016
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