Finitura superficiale e dintorni

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Nei moderni manufatti, la finitura superficiale sta diventando sempre più importante, in virtù delle proprietà e delle caratteristiche che conferisce al prodotto.

Al termine della lavorazione di un componente, può essere richiesto un trattamento che ne modifichi la superficie, al fine di raggiungere le caratteristiche richieste. Non necessariamente le richieste sono in senso “migliorativo“: talvolta la superficie deve essere trattata come preparazione a successivi ulteriori trattamenti (ad esempio, nel caso di pezzi che devono essere rivestiti).

Similmente, anche i prodotti d’acciaieria, che quindi non hanno subito lavorazioni, possono richiedere trattamenti che modifichino lo strato superficiale, derivante dal particolare ciclo tecnologico produttivo, in modo da presentare una determinata finitura superficiale.

Generalizzando, i trattamenti che agiscono sulla superficie, possono dividersi in due macro famiglie, in funzione della metodologia seguita: processi meccanici e processi chimico-fisici, fra cui rientrano i processi chimici, termici e fisici. Indipendentemente dalla natura del trattamento, questi possono esser richiesti per migliorare la resistenza a usura, sia adesiva sia abrasiva o erosiva, all’indentazione e a corrosione, regolare l’attrito, migliorare la qualità della superficie, riducendo la rugosità.

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