Il trattamento nichelchimico: tecnologie e applicazioni

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trattamento nichelchimico

Trattamento nichelchimico: definizione

Il trattamento nichelchimico è un trattamento che permette di depositare chimicamente uno strato di nichel sui pezzi immersi nel bagno di nichelatura, senza utilizzare corrente elettrica, cioè senza sfruttare l’effetto galvanico. Il deposito ottenuto avrà uno spessore  molto uniforme perché non è soggetto all’effetto “punta” classico dei processi elettrolitici: su un particolare come il radiatore, dopo un processo elettrolitico, si avrebbero molte decine di micron di deposito sulle punte, pochi micron in fondo alle gole e nulla all’interno delle cavità. Il processo di nichelatura chimica permette di depositare uno strato uniforme di nichel, su tutta la superficie immersa nel bagno e bagnata dal liquido, con una differenza di spessore di solo +/- 2% e una tolleranza sullo spessore complessivo richiesto di +/- 5%.

Lo spessore del deposito può essere anche molto elevato, si raggiungono  i 70 -100 micron con opportuni accorgimenti e con tanta pazienza, perché lo spessore del deposito che mediamente si ottiene in un’ora è dell’ordine dei 15 micron, in un bagno elettrolitico ci si impiegherebbe meno di 20 minuti a raggiungere lo stesso spessore, cioè circa un terzo del tempo!

Tipologie di bagni e applicazioni

Esistono due tipologie di bagni: quelli che depositano una lega nichel-boro e quelli, oggi più diffusi, come il nostro Nichelchimico che depositano una lega nichel-fosforo (NiP) con un contenuto di P variabile tra 7% e 13%.

E’ un trattamento tecnologico con costi decisamente superiori ai trattamenti elettrolitici decorativi, ma è indispensabile quando si richiedono elevate proprietà meccaniche e di resistenza alla corrosione. Il nichelchimico è depositabile su quasi tutte le leghe ferrose, ghise, acciai inossidabili, alluminio e sue leghe, rame ottone e sulle molti tipi di materie plastiche; non è depositabile su piombo, zinco e loro leghe e sugli acciai nitrurati o cementati.

Il trattamento rispecchia fedelmente la superficie su cui si deposita e non  rende lucido il pezzo, come fa il nichel elettrolitico, che livella piccole rugosità superficiali depositando spessori diversi.

fonte: http://www.sta-italia.com

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