LSDM, l’ultima frontiera della manifattura italiana

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Le esigenze che la clientela manifesta sotto l’aspetto del fatidico time to market fa sì che realtà come la casertana LSDM spingano sempre più forte l’acceleratore su crescita e innovazione, passando attraverso l’acquisizione di tecnologie moderne e una nuova mentalità.

In linea col mercato

Prodotta dalla padovana FPT Industrie, Dinomax è un colosso a traversa mobile di tipo gantry adatta a lavorazioni di sgrossatura come pure alle operazioni di finitura a elevata velocità. Con strutture ottimizzate, grazie all’uso di avanzati strumenti FEM e di trasmissione con motori lineari, promette di coniugare al meglio le esigenze di produttività con quelle della flessibilità totale. Non è un caso quindi che questa macchina a cinque assi figuri fra i fiori all’occhiello della campagna acquisti hi-tech della casertana LSDM con sede a Gricignano e una sempre più spiccata vocazione per le commesse in arrivo dal panorama dell’auto. Là dove gli interlocutori sono i fornitori Tier-1 delle grandi case nazionali ed estere e dove le sfide da affrontare sono «l’ultima frontiera dell’evoluzione della manifattura italiana». Questa, almeno, è la definizione che ne ha data l’amministratore e responsabile commerciale Massimiliano De Falco, figlio del fondatore che ha dato il via all’attività già nel 1975, da una costola di Olivetti e con una costante, marcata specializzazione sulla costruzione di stampi. Da sempre, poi, all’impegno in ambito progettuale e lavorativo, il marchio campano ha affiancato quello sullo stampaggio lamiera a freddo, che tuttora incarna il 15% del business.

 

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