Una linfa vitale chiamata meccanica

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Negli incontri con i contoterzisti del truciolo immancabilmente constatiamo che per essi la parola chiave nel loro lavoro è “passione”. Ed è così anche questa volta in terra cuneese, dove il nostro interlocutore, Giovanni Bruno, contitolare della O.M.T., dice di ricevere ogni giorno dalla meccanica energia nuova e di considerare l’officina la sua seconda casa.

Avvicinandosi ad un cantiere edile svettano nel cielo, imponenti, simili a giganti d’acciaio: sono le gru, la cui funzione, com’è noto, è il sollevamento e lo spostamento di merci e materiali, solitamente in presenza di dislivelli, barriere o ostacoli al suolo che rendono difficile o impossibile movimentarli in altro modo. Di solito si usano per coprire distanze più brevi possibile, perché lo spostamento con mezzi di terra è molto più pratico, veloce e meno rischioso. Nella sua versione più comune la gru è una carrucola azionata a braccia, fissata in alto ad una trave, con un gancio all’altra estremità della corda in basso. Partendo da questa semplicissima struttura, esistono molti altri e più complessi tipi diversi di gru, tutte ben note alla O.M.T. di Cavallermaggiore (CN), visto che gran parte della sua produzione riguarda proprio componenti di gru edili, commissionatigli da una multinazionale leader nella costruzione di tali, poderosi, manufatti da quasi 30 anni.

Clienti scelti, grandi e fidelizzati

«I diversi pezzi che realizziamo per le gru edili sono veramente numerosi, dell’ordine delle centinaia – esordisce Giovanni Bruno, contitolare assieme al fratello Robertoe coprono il 60% della nostra produzione. Specificatamente ci occupiamo di tutta la perneria in generale, quindi dal perno di rotazione del basamento al perno giunta torre e così via, e poi di altri componenti strutturali, come i piedi di regolazione. Anche le loro dimensioni sono molto variabili spingendosi fino a diametri di 150 mm, lunghezze di 1.000 mm e pesi di 40-50 Kg. Il rimanente 40% delle energie profuse è poi assorbito da commesse che ci giungono da ditte attive nei settori agricolo, carpenterie meccaniche e accessori per il giardinaggio. In totale di clienti ne contiamo circa una quarantina, di cui 5-6 sono grandi e prestigiose imprese con le quali da tempo intrecciamo un saldo e costante rapporto basato sulla massima fiducia, stima e collaborazione».

Presente nel mondo delle lavorazioni meccaniche di precisione dal 1981, anno in cui la fondò il padre del nostro interlocutore, avendo come primi clienti realtà del settore automotive, la O.M.T. opera su specifica della committenza facendosi carico, ove richiesto, anche dell’approvvigionamento dei materiali (per lo più acciaio, ma pure alluminio e acciaio inox) e fornendo particolari finiti con eventuali trattamenti temici (tempra a induzione, nitrurazione gassosa…) o superficiali (il più gettonato è la zincatura) affidati a qualificati partner esterni.

«Il nostro pane sono lotti di media entità, diciamo sui 200 pezzi – prosegue Bruno, il cui ingresso nella ditta di famiglia, avvenuto nel 1987, quando aveva appena 14 anni, è coinciso con l’arrivo del primo tornio a controllo numerico –, ma possiamo garantire tempi di risposta rapidi anche su lotti da 100 mila pezzi. Ciò grazie ad un’organizzazione interna all’insegna della flessibilità, supportata da un parco macchine all’avanguardia dove a farla da padroni sono i torni a fantina fissa, in grado di operare sia su sezioni tonde che quadre».

 

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