Ceratizit: solo utensili?

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Germania, Austria… alla scoperta di cosa voglia dire progettare e produrre utensili innovativi, garantendo performance, efficienza, qualità e assistenza.

C’è un cambiamento in essere nel mondo degli utensili da taglio di Ceratizit Group: la nuova struttura del Team Cutting Tools. Al Team Cutting Tools fanno riferimento gli storici brand Cutting Solutions by Ceratizit, Komet, WNT e Klenk, che diventano oggi marchi di prodotto, slegati dai tradizionali stabilimenti industriali. Questo significa che ogni brand copre una gamma chiaramente definita di soluzioni sia per utensili standard che speciali, mentre i siti sono stati recentemente rinominati secondo lo schema “Ceratizit Location“, e non seguono più il nome del costruttore di riferimento, tranne nel caso di Komet Deutschland a Besigheim e Stoccarda.

Come per ogni novità, anche l’implementazione del nuovo brand sarà graduale, ma l’obiettivo del Team Cutting Tools è quello di arrivare ad essere un fornitore full range per le lavorazioni meccaniche con asportazione di truciolo.

A fine primavera Ceratizit Group, nell’ambito degli Open Days 2019, ha organizzato la visita di alcune sedi produttive, fra Germania ed Austria, proprio per rendere chiaro e verificabile cosa voglia dire essere un full range provider, con una riconosciuta posizione di leader tecnologico a livello mondiale.

Dalla produzione di utensili con tecnologia additiva, alla logistica e alla metallurgia delle polveri, fino ad arrivare alla presentazione dell’ultima innovazione tecnologica, l’High Dynamic Turning (HDT) con Free Turn, presentata con una demo live e numerosi approfondimenti.

Gli utensili: la produzione

Utensili prodotti secondo tecnologie tradizionali o prodotti con tecnologia additiva? Per entrambi, dipende dai casi. Infatti Ceratizit ha già ottenuto interessanti successi utilizzando la produzione additiva, che consente di realizzare utensili completamente nuovi: le frese “additiveKomet PCD riescono quasi a raddoppiare la produttività! Ciò è dovuto al fatto che il processo attuale consente di ottenere un numero di taglienti nettamente superiore a quello che era possibile ottenere con un utensile “tradizionale” di pari diametro. Inoltre, il foro per il passaggio del refrigerante può essere progettato in libertà in modo da ottimizzarne il flusso esattamente fino al punto di taglio. Anche il design degli angoli contribuisce ad aumentare ulteriormente la funzionalità, portando ad un taglio più dolce, pulito e silenzioso.

La produzione va però intesa in senso più ampio, comprendendo tutto ciò che può contribuire a migliorarla, come per esempio l’automazione dei processi. Un caso interessante riguarda gli utensili in metallo duro che sono lavorati di rettifica: il tagliente, molto affilato è soggetto a formazione di microtrucioli che ne cambiano la forma in maniera non prevedibile, andando a comprometterne la durata. Per ovviare a questo problema, definita la forma del tagliente, fino a poco tempo fa si provvedeva a spazzolatura diamantata, in genere fatta manualmente, quindi con qualità legata all’abilità dell’operatore: l’automazione, con l’impiego di robot di spazzolatura, ha permesso di evitare sia la variabilità che, vista dal punto di vista dell’operatore, la monotonia del lavoro. Qualità e ripetibilità sono quindi costanti e garantiti.

Nello stabilimento di Stoccarda, anche il laser ha ruolo fondamentale nella produzione di utensili, infatti l’impiego di unità laser all’avanguardia da parte di Ceratizit per la lavorazione di utensili in PCD è in continuo aumento. Il laser non viene usato solo per il taglio del profilo, ma anche per l’introduzione di specifici elementi geometrici 3D: i taglienti lavorati con il laser migliorano la durata dell’utensile del 20÷30% dato che, a differenza degli utensili rettificati, hanno una superficie più liscia e un tagliente più affilato, indipendentemente dal tipo di PCD utilizzato. Anche in questo caso la produzione è fortemente automatizzata.

La tecnologia laser, poi, rispetto alla consolidata erosione a filo, lascia una maggiore libertà alle geometrie 3D dell’inserto, migliorando, per esempio, il controllo del truciolo.

 

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