Studiare la deformazione dei metalli con telecamere ad alta velocità

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Studiare la deformazione dei metalli con telecamere ad alta velocità

Trovare dei modelli teorici che prevengano la deformazione dei metalli o, più in generale, dei materiali. Questo l’obiettivo dei ricercatori della Aalto University, in Finlandia, che hanno usato telecamere ad altissima velocità, illuminate da luce laser, per fotografare i campioni. Quando vengono allungati troppo, alcuni materiali, comprese le leghe leggere di alluminio usate nelle automobili e negli aerei, subiscono la deformazione plastica, un processo irreversibile.

In particolare, alcuni materiali sono soggetti all’effetto Portevin-Le Chatelier (PLC), in cui le bande di deformazione del materiale si muovono mentre viene allungato. Il movimento di queste bande causa una deformazione imprevedibile, quindi i ricercatori lo stanno studiando per arrivare a prevedere come i materiali si deformano.

Un modello potrebbe essere il modello ABBM per il comportamento dei magneti.Finora la risoluzione temporale degli esperimenti non è stata sufficiente per il confronto con questo tipo di modello – afferma il dottorando Tero Mäkinen – Il movimento delle bande di deformazione è stato studiato in precedenza, in particolare nella comunità della scienza dei materiali, ma è davvero necessario vedere i minimi dettagli per poter dimostrare che le bande si comportano, in un certo senso, in modo simile ai magneti.

Il professore associato Lasse Laurson dell’Università di Tampere, che ha partecipato allo studio, aggiunge: “È davvero notevole che due fenomeni apparentemente così diversi, come il cambiamento della magnetizzazione nei magneti e la propagazione delle bande di deformazione nelle leghe, possano essere descritti con lo stesso semplice modello di fisica statistica“.

Esistono diversi tipi di bande PLC che possono esistere nei materiali, l’abbiamo mostrato per un tipo e ora vogliamo vedere se si applica a tutti loro” conclude il capo della ricerca Mikko Alava.

Ora che il modello ha dimostrato di applicarsi all’effetto PLC nelle leghe di alluminio, il gruppo è interessato a testarlo su una gamma più ampia di leghe metalliche, fornendo quindi un contributo importante allo studio della deformazione dei metalli.

 

 

 

 

 

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