Smart Money, l’incentivo per le startup innovative

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Sono in arrivo contributi a fondo perduto per sostenere le spese di sviluppo e gli investimenti nel capitale di rischio.

Nel 2020, con il Decreto Rilancio, l’articolo 38 comma 2 destinava 10 milioni di euro al sostegno delle startup innovative, per facilitare l’incontro tra le stesse imprese e gli ecosistemi per l’innovazione. L’obiettivo della concessione agevolativa favoriva, con un sostegno diretto, le spese connesse alla realizzazione di un piano di attività e di sviluppo, rilanciando gli investimenti nel capitale di rischio delle startup innovative. In questo modo, grazie all’incentivo, si agevolava la collaborazione tra imprese e incubatori, rafforzando la presenza delle starup in Italia, supportandole in questo momento particolare, dove l’emergenza epidemiologica ha frenato comunque il loro progresso. A fine 2020, nel mese di dicembre, veniva poi pubblicato, in Gazzetta, il Decreto Smart Money, promosso dal MiSE e gestito da Invitalia. Lo strumento normativo definisce le modalità attuative di tutti gli interventi e le agevolazioni previsti dal Decreto Rilancio, in favore delle startup innovative. Da mesi, ormai, si attende il provvedimento che specifichi i termini per la presentazione delle domande. Secondo rumors potrebbe arrivare tra fine estate e inizio autunno. Nel mentre, allora, analizziamo nel dettaglio i punti salienti di questa interessante iniziativa normativa per il comparto imprenditoriale. Arriveremo così preparati e pronti per presentare la domanda di agevolazione.

Gli obiettivi

Il Decreto Rilancio, emanato nel maggio 2020, ha rappresentato una boccata d’aria nel buio della piena crisi pandemica. Tra le varie previsioni, l’articolo 38 stabiliva il “Rafforzamento dell’ecosistema delle startup innovative”. Ed è attorno a questo che gira la materia dello Smart Money. Venivano, infatti, predisposte risorse destinate al rafforzamento, sull’intero territorio nazionale, degli interventi in favore delle startup innovative, per il rinnovo delle agevolazioni sotto forma di finanziamento agevolato. Il governo metteva a disposizione 10 milioni di euro per il sostegno delle startup innovative, per facilitare quindi l’incontro tra le stesse e i cosiddetti “ecosistemi per l’innovazione”, anche attraverso nuove azioni. Le agevolazioni previste assumevano la forma di contributi a fondo perduto per l’acquisto di tutti quei servizi prestati da incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati, finalizzati comunque allo sviluppo di imprese innovative. Dopo di che, per un po’ di mesi, l’incentivo si è arenato e solo a ottobre il MiSE è ritornato sul punto, con il decreto poi pubblicato nel dicembre successivo. Attraverso Smart Money si punta, dunque, a favorire il rafforzamento del sistema delle startup innovative, grazie al sostegno governativo nella realizzazione di progetti di sviluppo. I benefici sono concessi in due casi: in primo luogo, a fronte di spese (effettuate dalle startup innovative) connesse alla realizzazione di un piano di attività, svolto in collaborazione con i servizi dei cosiddetti “attori” dell’ecosistema. Nel secondo caso, invece, sarà possibile beneficiare dell’incentivo laddove gli “attori dell’ecosistema” non siano solo fornitori di servizi ma decidano di entrare nel capitale di rischio delle startup innovative.

Come vengono definiti e chi sono questi attori? E cosa si intende per ecosistema? L’ecosistema, in una accezione prettamente economica, è un “insieme” costituito da più componenti in stretta relazione tra loro, quindi (in questo caso) impresa beneficiaria e attori. Bisogna però operare una distinzione tra attori che forniscono servizi e attori che apportano capitali di rischio.

 

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