Super molecole dal tabacco selvatico

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ENEA, in collaborazione con l’Istituto di Biologia Molecolare e Cellulare Vegetale (IBMCP) di Valencia e l’Università di Castilla-La Mancha (UCLM), ha sviluppato un metodo biotecnologico molto innovativo per produrre in tempi brevi e con costi ridotti grandi quantità di molecole benefiche per l’uomo ma scarse in natura. Tali molecole trovano particolare interesse applicativo nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica.

Crocina, picrocrocina e safranale

Crocina (un carotenoide presente nei fiori di Crocus, responsabile del colore dello zafferano), picrocrocina (un composto organico di sapore amaro presente nello zafferano) e safranale (un composto anch’esso presente nello zafferano) sono tre macromolecole che hanno spiccate proprietà antiossidanti, analgesiche e antinfiammatorie note fin dall’antichità: lo zafferano era utilizzato dalla medicina ayurvedica ed era considerato una sorta di panacea. Oggi i suoi poteri sono stati ridimensionati, ma le molecole che lo compongono sono ancora utilizzate nella cura di numerose patologie (malattie degenerative della retina, depressione, demenza senile, alcune forme di carcinoma). Applicazioni più frivole si hanno come coloranti, nei profumi, come aromi e integratori alimentari.

Il sistema messo a punto dagli scienziati dell’ENEA introduce nelle piante di tabacco selvatico (Nicotiana benthamiana) un virus vegetale non patogeno appositamente ingegnerizzato. Il risultato è di primo piano: la quantità di molecole ottenute è quasi 150 volte superiore agli studi svolti in passato. Tanto più importante perché in natura queste molecole sono presenti in piccole quantità solo nello zafferano e nella buddleja, che non è adatta all’uso alimentare. Per dare un’idea dell’importanza di questa ricerca, bisogna ricordare che lo zafferano cresce in terreni marginali, ogni pianta produce al massimo tre fiori ognuno dei quali ha non più di tre stigmi dove si accumulano le crocine. La raccolta e la lavorazione devono essere fatte a mano, procedimento che fa dello zafferano la spezia più costosa al mondo. La buddleja è invece una pianta ornamentale il cui nettare attira le farfalle, da qui il nome di pianta delle farfalle. Come spiega Gianfranco Diretto del Laboratorio Biotecnologie ENEA, la Nicotiana benthamiana trattata con questo metodo rappresenta una valida e veloce alternativa rispetto allo zafferano e alla buddleja.

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