Presse al top per l’automotive abruzzese

Gianandrea Mazzola

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La produzione di Sangromeccanica supera abbondantemente il milione di componenti al mese destinati all’automotive. Manufatti di svariate dimensioni che possono pesare dai pochi grammi a qualche decina di chilogrammi, realizzati per tranciatura e stampaggio lamiere grazie a un ben attrezzato parco presse, per la quasi totalità progettate, costruite e perfettamente manutenute da Omet.

Subfornitura specializzata destinata a imprese operanti esclusivamente nel settore automotive (veicoli commerciali, industriali) e del motociclo: è questa l’attività svolta da quasi un trentennio da Sangromeccanica di Fossacesia, in provincia di Chieti. Nata nel settembre del 1993 per volontà dei due soci fondatori, nonché attuali titolari, Giovanni Cimini e Franco Di Genni, l’azienda inizia la propria attività con spiccate competenze nella saldatura, ma già nel 1994 acquista le prime presse, integrando al proprio interno anche risorse ed esperienza per avviare il reparto di stampaggio.

Nel corso degli anni, proprio per soddisfare sempre al meglio le esigenti richieste del mercato, l’orientamento perseguito dalla proprietà è stato quello di accrescere costantemente il proprio know-how tecnologico, per organizzarsi e strutturarsi affinché i prodotti realizzati per importanti brand appartenenti ai settori sopracitati, non fossero solo semplici semilavorati di lamiera stampata, bensì manufatti. Manufatti di qualsiasi geometria, tipologia e dimensione, sempre più finiti attraverso diverse fasi di processo (inclusa la saldatura, eventuali trattamenti superficiali, l’assemblaggio, laddove richiesto), pronti per essere impiegati in linee di montaggio.

«Grazie ai nostri reparti di saldatura, stampaggio e attrezzeria interna, nonché a qualificati partner esterni, possiamo soddisfare qualsiasi esigenza produttiva», conferma Giuseppe Martini, responsabile commerciale e acquisti. «Siamo in grado di gestire tutte le fasi che portano all’ottenimento del prodotto: dalla progettazione iniziale alla realizzazione di tutte le attrezzature necessarie, alla loro messa in produzione per la creazione del particolare stampato finito o semilavorato, per poi essere imballato e spedito anche in questo caso secondo le più diverse specifiche». In particolare, per ottemperare in modo competitivo alle richieste operative di stampaggio e tranciatura, l’azienda vanta un ben fornito reparto che consta oggi di 20 presse, in grado di generare forze da 85 a 1.000 tonnellate, per la maggior parte progettate e realizzate da Omet di Macerata.

Reparto presse sempre al top per efficienza e produttività

Tutt’altro che recente, il rapporto intrapreso tra Sangromeccanica e il costruttore Omet perdura ormai da oltre un ventennio, ed è iniziato con l’acquisto di una prima pressa eccentrica da 400 tonnellate. «Sin da questo primo acquisto – conferma Martini – Omet ha sempre dimostrato la grande capacità nel riuscire a soddisfare appieno tutte le nostre esigenze, riuscendo a confezionare ad hoc ogni macchina che via via nel tempo abbiamo deciso di inserire in produzione, secondo nostre precise necessità produttive. Necessità mai ripetitive e difficilmente riscontrabili nella normale fornitura di presse standard reperibili sul mercato. Un punto di forza non indifferente, soprattutto per le presse a maggiore tonnellaggio che nel tempo hanno preso posto nel nostro reparto».

Dalla prima macchina, negli anni si sono infatti susseguite altre integrazioni, per arrivare all’attuale batteria di presse, inclusa l’ultima arrivata, una pressa eccentrica sempre a marchio Omet, da ben 1.000 tonnellate (peraltro, taglia tra le più grandi realizzate dal costruttore maceratese), con a disposizione un piano di lavoro da 3.500 x 1.700 mm, completa di alimentatore elettronico fino a 1.350 mm di larghezza, e di raddrizzatore con aspo svolgitore motorizzato. Ulteriore elemento, molto apprezzato dalla stessa Sangromeccanica, riguarda il servizio e il supporto tecnico di manutenzione e assistenza erogati dal costruttore, non solo per le macchine a proprio brand, ma anche per tutte le tipologie di presse installate. Un servizio in effetti divenuto nel tempo così importante e strategico per Omet fintanto da costituire, di fatto, una vera e propria divisione aziendale totalmente autonoma. «Abbiamo molto apprezzato e continuiamo ad apprezzare non solo la manutenzione ordinaria – osserva Martini – ma anche tutta la parte di supporto per l’eventuale riparazione e ricambistica. Si tenga infatti conto che sebbene la maggior parte delle presse siano Omet, ce ne sono alcune meno recenti di altri brand, comunque perfettamente manutenute e anche retroffitate dai loro tecnici. Ciò significa poter disporre di un parco macchine sempre al top per efficienza e produttività».

Uomo-macchina: un binomio vincente garanzia di massima flessibilità e qualità

Per rispondere ai diversi lotti produttivi di pezzi richiesti dal mercato, Sangromeccanica si è nel tempo strutturata predisponendo, sempre nel reparto stampaggio, delle vere e proprie linee di produzione. Una di queste vede per esempio protagoniste una pressa idraulica da 500 tonnellate, cui seguono due presse eccentriche da 320 tonnellate, in grado di processare stampi di dimensioni importanti, grazie a un piano di lavoro da 2.500 x 1.400 mm. «Non si tratta in realtà di una linea automatizzata – precisa Martini – in quanto i normali lotti da 5-6.000 pezzi al mese che dobbiamo realizzare non giustificherebbero la presenza di manipolatori, ma che vedono impegnati inter-pressa i nostri operatori. Operatori che rappresentano per noi un grande valore e una garanzia di massima flessibilità e la possibilità di rendere più snello il ciclo di sviluppo di prodotto, senza la necessità di dover stoccare eventuali manufatti intermedi. Anche perché parliamo di circa 85.000 battute/pressa al giorno, ovvero oltre 1,5 milioni di componenti consegnati al mese, di peso compreso tra le poche decine di grammi e la ventina di chilogrammi. Dunque, molto diversi tra loro per geometria e tipologia e di complessa gestione parziale».

Da sottolineare che per la gestione dei componenti più leggeri Sangromeccanica si affida alla qualificata parte femminile dei propri addetti, a garanzia di precisione e affidabilità senza compromessi. Una parte importante della settantina di dipendenti di cui si avvale l’azienda, dislocati nei vari reparti degli oltre 6.000 mq di superficie produttiva.

Non solo stampaggio, ma anche saldatura e lavorazione tubi

Ma quali sono le criticità legate agli stampi che normalmente l’azienda abruzzese deve costruire e poi inviare in produzione?

«Quando si lavora con stampi di imbutitura – interviene Giovanni Cimini, socio titolare insieme a Franco Di Genni – una delle variabili più delicate riguarda indubbiamente la qualità della lamiera, soprattutto negli ultimi tempi, non sempre costante. Aspetto che pregiudica non tanto la qualità finale del pezzo prodotto, quanto il regolare svolgimento del processo. Inoltre, parlando di stampi che devono garantire una produttività spesso e volentieri mai inferiore ai 250-300mila colpi/anno, aventi cave e lame riportate, diventa altresì fondamentale la fase di messa a punto oltre che la manutenzione che dev’essere effettuata con grande rigore e competenza».

A questo proposito, oltre ai principali reparti di presso tranciatura e stampaggio lamiere (dove sono presenti le numerose presse Omet), di saldatura (con svariate postazioni fisse, nonché isole robotizzate), e di lavorazione di taglio e piegatura tubi, Sangromeccanica vanta un articolato reparto di attrezzeria interna, completo di centri di lavoro, elettroerosioni a filo, rettifiche, torni, frese ecc., ovvero una dotazione grazie alla quale l’azienda è in grado di realizzare internamente a disegno (e manutenere) gli stampi da mandare in produzione.

«Per la nostra attività – sottolinea Cimini – il reparto stampi risulta fondamentale quanto quello di produzione. Avendo a che fare con stampi per lo più di grandi dimensioni, è impensabile una loro movimentazione in caso di anomalia, rendendo invece più che necessario un repentino intervento sotto pressa».

Il valore aggiunto di poter contare su un partner qualificato e affidabile

Rispetto al tema legato a Industria 4.0, la specificità dei settori serviti ha indotto l’azienda abruzzese a un approccio digitale ormai da oltre una quindicina d’anni, impostando e gestendo la produzione per la gran parte in modo digitale.

«Già da allora – conferma Cimini – dall’ordine di produzione, lungo tutte le fasi di lavorazione, al controllo qualità e spedizione finale, per ogni commessa è stata implementata una codifica digitale che permette di avere just-in-time lo stato di avanzamento di ciascun progetto».

Un’organizzazione molto apprezzata anche dai clienti, che hanno sempre visto in Sangromeccanica un partner qualificato e affidabile. Un punto di forza che l’azienda, a sua volta, ha riscontrato anche nelle presse Omet.

«Oltre a essere “su misura” – ribadisce e conclude Cimini – differenziante è anche la loro solidità e la loro robustezza strutturale, fattori tutt’altro che secondari dai quali poi dipendono anche altri elementi tra cui l’affidabilità.

Tutti fattori che hanno confermato Omet quale fornitore tecnologico di riferimento. Basti pensare che alcune presse ormai acquistate oltre 20 anni fa, solo eseguendo la manutenzione ordinaria, sono tutt’oggi perfettamente operative. Non è un caso, ma un grande valore aggiunto per Omet stessa ricoprire tanto la parte del manutentore, quanto quella del costruttore. Un connubio senza dubbio che si rivela vincente sotto più punti di vista, a nostro vantaggio».

di Gianandrea Mazzola

 

Dal piccolo all'alto tonnellaggio, per produzioni di alte qualità
Omet di Macerata è in grado di progettare e realizzare un’ampia gamma di presse meccaniche che, nelle versioni standard, comprende le seguenti tipologie: macchine con struttura a “C” fino a 250 ton, a 1/2 bielle; con struttura a doppio montante monolitica o modulare da 160 a 1.200 ton, a 2/4 bielle. Tra queste spiccano le presse con struttura a doppio montante di taglia compresa tra 400 e 630 ton, disponibili con tavole tra 2.500 e 3.200 mm, con corsa da 400 mm, con rallentamento. La gamma di presse idrauliche nelle versioni standard, comprende invece esecuzioni: a struttura a doppio montante monolitica o modulare, da 160 a 400 ton; a struttura a “C”, da 10 a 250 ton. Con una produzione globale che oggi sfiora il migliaio di presse realizzate, per un totale di oltre 133mila tonnellate di forza di spinta immessa sul mercato, allo scopo di offrire un servizio sempre più completo, su richiesta, la stessa Omet è in grado di fornire linee complete di stampaggio composte, oltre che dalla pressa, anche da linea di alimentazione lamiera a partire da coil, transfer, recinzioni perimetrali ecc. In alternativa, per lo stampaggio a partire da quadrati, la fornitura comprende anche manipolatori. Forniture “chiavi in mano” comprensive di collaudo e di certificazione dell’intero impianto, con anche, laddove richiesto, la possibilità di accompagnare il cliente anche durante la fase di training per addestrarlo a poter sfruttare al meglio e nel modo più corretto le potenzialità offerte dalle macchine e impianti installati e avviati.

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