Elvem, un partner affidabile e certificato anche in USA

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Gli Stati Uniti rappresentano da tempo una delle mete predilette dalla meccanica italiana. Se nel 2019 era al primo posto, nel 2020 l’export dei prodotti meccanici made in Italy verso gli Usa è sceso al secondo posto, dietro la Germania, con un valore di 2,64 miliardi di euro, a causa delle difficoltà legate alla crisi pandemica. Ora, in seguito al nuovo piano economico e infrastrutturale approvato dalla presidenza Biden, si prevedono nuove opportunità per l’industria meccanica, grazie al disegno di legge che prevede un massivo ammodernamento delle infrastrutture pubbliche e private. Lo scorso10 agosto 2021, il Senato degli Stati Uniti ha infatti approvato l’Infrastructure Investment and Jobs Act. Il disegno di legge prevede 550 miliardi di dollari di nuove spese, all’interno di un intervento ancora più ampio che ammonta a ben 1.200 miliardi, che riautorizza programmi di spesa già esistenti. Costituito da prestiti a fondo perduto erogati dal Governo Federale (nelle sue varie declinazioni), il piano si propone per il settore manifatturiero e meccanico italiano quale occasione da cogliere, a seconda delle linee di finanziamento e di comando della commessa che viene attribuita.

Qual è il punto di vista delle aziende italiane? Per comprendere meglio le reali potenzialità di questo mercato, abbiamo raccolto le riflessioni di alcune aziende, attive nel comparto degli organi di trasmissione e presenti sul territorio americano, per capire eventuali criticità tecnico-operative, nonché strategie per il futuro a breve-medio termine. Fra queste Elvem.

Al centro il rappresentante legale, Luciano Baron, insieme ai due amministratori delegati Simone Baron (a destra) e Manuel Baron (a sinistra)

Grazie al nuovo piano economico e infrastrutturale approvato dalla presidenza Biden, per l’Italia potrebbero nascere nuove opportunità di business anche per il settore della meccanica. Qual è da questo punto di vista la vostra esperienza nel mercato americano?

 «La maggior parte delle vendite negli USA – dichiara Manuel Baron, amministratore delegato di Elvem – avviene indirettamente tramite costruttori italiani ed europei, i quali ci commissionano motori prodotti appositamente per il mercato statunitense. Negli ultimi anni abbiamo avuto un fortissimo incremento in questo mercato grazie anche alle certificazioni ottenute, come per esempio la conformità dei nostri prodotti alle norme CSA e UL».

Con che tipo di struttura siete presenti (commerciale, tecnica, logistica, distributiva, di assemblaggio, produttiva)?

«Elvem ha un appoggio commerciale negli Stati Uniti, che funge sia da distributore sia da riferimento per fornire supporto e assistenza qualora si rendesse necessario. Le forniture dirette verso clienti statunitensi, siano essi per esempio costruttori di macchine oppure di impianti, sono presenti ma ancora limitate rispetto alla potenzialità del mercato stesso».

Quali sono le eventuali differenze rilevate in termini di richiesta/proposta di prodotto/prestazioni, di settori applicativi serviti?

 «Le tipologie di motori e le applicazioni sono le medesime del mercato europeo. Le maggiori e sostanziali differenze si concentrano spesso sulla tensione di alimentazione e sulla conformità UL richiesta per operare nel mercato statunitense. Sono pochissime invece le differenze puramente meccaniche o dimensionali perché, apparentemente, gli standard europei sono sempre più utilizzati e apprezzati anche oltre oceano».

 A fronte dell’attuale scenario globale, quali sono i vostri obiettivi di crescita e le strategie messe in atto (eventuali nuovi investimenti) a breve-medio termine?

 «Quest’anno – conclude Baron – Elvem ha intrapreso un percorso di riorganizzazione interna che interessa tutti i compartimenti, al fine di migliorare l’efficacia dei processi e l’efficienza delle risorse aziendali. In particolare, abbiamo assunto nuove figure professionali, oltre ad aver incrementato e potenziato le collaborazioni con aziende per noi strategiche. Stiamo inoltre portando avanti importanti investimenti in macchinari, in infrastrutture, nonché attraverso l’implementazione di performanti software di gestione e controllo. Attualmente la scarsità di materie prime determina la dilatazione dei tempi di fornitura e sempre maggiori costi produttivi, comportando quindi nuovi assetti anche per relazioni commerciali consolidate. In questo panorama è fondamentale proporsi come partner affidabile e qualificato. La nostra versatilità ci ha permesso di sfruttare al meglio questa contingenza, anche per raggiungere e soddisfare nuovi clienti, senza compromettere la qualità del servizio e del prodotto che ci hanno sempre fatto apprezzare».

 

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