La stampa 3D alla conquista dello spazio

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L’industria spaziale è interessata da una graduale evoluzione per la quale la stampa 3D riveste un ruolo fondamentale per migliorare la qualità dei componenti. Un comparto in forte espansione che, secondo il il rapporto “3D Printing in Commercial Space: The AM Ecosystem in the Private Space Industry” di SmarTech Analysis, sta generando interesse tra le imprese più e meno giovani per le opportunità che le nuove applicazioni di questa tecnologia possono offrire.

Primi test pratici

Amorphology Inc., una spinoff della NASA che utilizza le soluzioni sviluppate dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) e dal California Institute of Technology, assieme ad Additive Technologies (AddiTec), sta utilizzando la deposizione di energia diretta (DED) per stampare in 3D componenti speciali di grandi dimensioni per ingranaggi a onde di deformazione (noti anche come “armonici”) in acciaio. Ideali per bracci robotici e meccanismi di movimento di precisione, questi componenti trovano impieghi di nicchia, come la produzione delle ruote azionate elettricamente nell’Apollo Lunar Rover e nel Mars Curiosity Rover, evidenziando, però, un processo ancora spesso troppo costoso e con elevati margini di spreco di energia e materiali.

Dalla collaborazione tra le due realtà, la dimostrazione concreta di come la stampa 3D possa essere un’alternativa promettente, riducendo drasticamente i costi di lavorazione e consentendo l’uso di acciai ad alte prestazioni. E questo è solo l’inizio!

https://3dprint.com/288833/nasa-spinoff-deploys-large-format-metal-3d-printing-for-space-components/

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