Incremento della tenacità di rivestimenti base nichel

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Nel campo dell’idroelettrico sono ormai necessari da tempo i rivestimenti antiusura su tutte le parti soggette all’azione erosiva delle acque, come pale turbina, spine, bocchelli ed elementi similari. Allo stato dell’arte, la deposizione di rivestimenti a base di carburi mediante la tecnologia HVOF (High Velocity Oxigen Fluid) costituisce la soluzione maggiormente diffusa. In questo articolo viene presentata una nuova tecnica di ottimizzazione delle caratteristiche di resistenza agli impatti per rivestimenti a base di leghe di nichel tramite HVOF, con rifusione della superficie successiva alla deposizione.

Effetti indotti dei cambiamenti climatici

Senza voler entrare nel merito di quanto accade, che il mondo stia attraversando una fase di cambiamento climatico è ormai fuori discussione, e le ripercussioni di quanto sta accadendo sono molteplici. Tra gli innumerevoli effetti di quello che stiamo vivendo, c’è anche un mutamento della qualità delle acque che dai ghiacciai alpini arriva agli impianti di produzione idroelettrica.

Se fino a soli 30 anni fa dallo scioglimento estivo dei ghiacciai proveniva acqua sostanzialmente priva di impurità (quell’acqua di montagna tanto cara alle pubblicità…), a partire dagli anni 90 il progressivo scioglimento dei ghiacciai stessi ha fatto sì che le
acque in arrivo alle centrali provenissero non solo dagli accumuli stagionali di neve, ma anche dal corpo “storico” del ghiacciaio. In questo caso il ghiaccio risultava contaminato dal cosiddetto “limo glaciale”, ossia una finissima dispersione di particelle solide derivanti dalla originaria azione erosiva del ghiacciaio sul sottostante fondo roccioso nel corso dei secoli. Questo ha chiaramente comportato problematiche di usura prima sconosciute, con la conseguente necessità di rivestimenti protettivi in grado di minimizzare l’effetto: è così nata una prima generazione di rivestimenti a base di carburi (solitamente cromo, nichel o tungsteno) destinati a garantire resistenza all’usura abrasiva esercitata dalle micro particelle costituenti il limo.

Ma con la progressiva erosione dei ghiacciai l’acqua in arrivo alle centrali proviene ormai anche dal piede del ghiacciaio stesso, e pertanto trascina con se sassi e altri detriti provenienti direttamente dal suolo roccioso su cui il ghiacciaio poggia: alle problematiche di usura abrasiva si sommano quindi problematiche di urto che impongono la messa a punto di una nuova generazione di riporti in grado di coniugare la resistenza all’usura con la resistenza agli impatti di particelle di maggiori dimensioni.

 

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