Ricerca e industria si alleano per favorire la stampa 3D di compositi hi-tech

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Nuovi metodi di stampa 3D per realizzare prodotti a costi contenuti con materiali compositi e ibridi destinati ai settori aeronautico, automobilistico, missilistico e farmaceutico. È questo l’obiettivo del progetto AMICO, un caso emblematico in cui aziende leader di settori totalmente diversi tra loro – dai principali produttori italiani nei settori automotive e aeronautico e missilistico a una delle più grandi case farmaceutiche – collaborano con un continuo scambio di know how e con le più prestigiose università ed enti di ricerca, per
dare vita a un progetto trasversale e multidisciplinare.

L’iniziativa, per metà finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, vede la partecipazione di ENEA come socio di IMAST (capofila), il Distretto tecnologico italiano per l’ingegneria dei materiali compositi, polimerici e strutture, che, a sua volta, ha coinvolto anche Leonardo, FCA Italy, MBDA, Dompé Farmaceutici, CNR, CRF, CIRA, Politecnico di Torino e Università di Napoli Federico II. Oltre ad IMAST hanno partecipato come partner l’Università di Roma La Sapienza, l’Università di Trento e Aerosoft.

Le soluzioni del progetto utilizzano metodi di costruzione alternativi ai processi convenzionali per rispondere all’esigenza di materiali sempre più versatili e funzionali. In un’ottica di economia circolare, sono state utilizzate anche tecnologie per il riciclo di sfridi di lavorazione e residui di sistemi termoplastici.

Primi risultati

Per ENEA, AMICO costituisce un momento di confronto per la sperimentazione dei processi sui materiali di ultima generazione nel settore dei compositi aereonautici. Inoltre, ha consentito di sperimentare nuove strade per l’utilizzo delle fibre di carbonio recuperate (RCF), mentre l’applicazione delle tecniche ottiche per la diagnostica di processo ha portato allo sviluppo di diversi setup sperimentali applicabili ai diversi materiali esaminati.

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